Il presidente Usa e la moglie in quarantena alla Casa Bianca. Saltati tutti gli appuntamenti pubblici
Washington - "La fine della pandemia è in vista", ma il virus ha avuto il tempo di fare un salto all Casa Bianca, dove da ieri sono confinato Donald Trump e la moglie Melania, risultati positivi al tampone per la ricerca del contagio. Poco prima che la notizia facesse il giro del globo, il presidente statunitense aveva registrato un videomessaggio in cui assicurava l'imminente esaurimento della pandemia. Nessuna sorpresa: uno studio della Cornell University reso noto ieri, ha indicato nello steso Trump uno degli artefici principale della diffusione di notizie non verificate sul coronavirus. In particolare, si è dimostrato che le menzioni del presidente hanno costituito quasi il 38% delle "conversazioni di disinformazione" online complessive sul nuovo virus. Quanto al comportamento, sono stranote le sue smargiassate (dal rifiuto di indossare la mascherina, al suggerimento di tracannare i disinfettanti, alla cura a base di raggi Uv, ai bagni di folla) e il disprezzo ostentato nella cautela a cui richiamavano gli scienziati. Oltre duecentomila morti nei soli Stati Uniti.
La notizia è arrivata nella nottata di giovedì: il presidente e la moglie sono positivi al coronavirus e sono stati messi in isolamento alla Casa Bianca. È stato lo stesso presidente ad informare via Twitter, un paio d’ore dopo aver annunciato di essersi sottoposto al test insieme a Melania e di essersi posto in quarantena in attesa dei risultati del tampone. Un controllo deciso dopo il contagio contratto da Hope Hicks, la consigliera che segue come un’ombra il presidente, anche a bordo dell’Air Force One.
Secondo quanto riportano alcuni media, che hanno citato fonti vicine alla campagna elettorale di Trump, la Casa Bianca sapeva della positività di Hicks già da mercoledì sera, tanto che quel giorno di ritorno da un comizio in Minnesota la consigliera avrebbe viaggiato in una cabina separata dell’Air Force One, uscendo poi dalla parte posteriore dell’aereo una volta arrivati alla base di Andrews. Nonostante ciò Trump non si era messo subito in quarantena, ma era volato il giorno dopo in New Jersey per partecipare a un evento per la raccolta fondi. È lì che avrebbe accusato i primi sintomi.
Il risultato è che a un mese dal voto per le presidenziali (e con due milioni di voti già espressi via posta), la campagna ne viene decisamente alterata. In particolare quella del presidente, impossibilitato a muoversi dalla Casa Bianca, seppure lo staff medico assicuri che i sintomi manifestati da Trump e signora siano de tutto lievi. Il presidente «è in grado di continuare a portare avanti i suoi compiti senza alcuna interruzione», ha subito fatto sapere il suo medico personale. Trascurando di dire che si parla di un uomo di 74 anni, sovrappeso.
«È al lavoro e resterà al lavoro», ha aggiunto il capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows. Il quale non ha peraltro risposto alla domanda se Trump stia assumendo l'idrossiclorichina, il trattamento che aveva promosso pubblicamente nonostante i suoi controversi benefici.
Eventi annullati
Per orni eventualità, il vicepresidente Pence, a sua volta immediatamente testato e risultato negativo, è stato messo in preallerta, nel caso in cui la situazione dovesse improvvisamente precipitare. Negativi anche Ivanka Trump e il marito Jared Kushner, e i ministri della Giustizia William Barr e del Tesoro Steve Mnuchin. E anche Barron, il figlio quattordicenne di Donald e Melania che vive con loro nella East Wing della residenza presidenziale. Mentre il resto del corposo staff della Casa Bianca ha più di un motivo per non dormire tranquillo.
Inevitabilmente saltati per il momento tutti gli appuntamenti elettorali delle prossime ore, quando il presidente era atteso a un evento al Trump Hotel di Washington quindi nello Stato chiave della Florida. Di fatto una sospensione della campagna per la rielezione che a questo punto non si sa quando e se mai potrà riprendere normalmente, a partire dalla partecipazione ai prossimi dibattiti presidenziali del 15 ottobre a Miami e del 22 ottobre a Nashville. In alternativa, il leader dei senatori repubblicani, Mitch McConnell ha avanzato l’ipotesi di dibatti da remoto.
Anche il candidato democratico Joe Biden è stato sottoposto a un tampone, risultato negativo. Dopo la rissa del confonto in tv di martedì, Biden (che Trump aveva preso in giro: "Ogni volta che lo vedi, ha una maschera") ha inviato a Trump gli auguri di guarigione e ha ripreso la sua campagna elettorale.
Ma a campagna come la conoscevamo è finita", ha detto a Politico Andrew Feldman, stratega democratico a Washington, citato da Ispionline. “Questo è il peggior incubo che si materializza per il presidente che aveva fatto tutto il possibile per spostare il fulcro dell’attenzione dalla pandemia”, consapevole che la gestione della crisi sanitaria e sociale portata dal virus è la principale voce deficitaria nel bilancio che gli elettori hanno fatto del suo mandato.
A rischio la sicurazza nazionale
La positività di Donald Trump al Covid espone gli Stati Uniti a pericoli per la sicurezza nazionale, secondo l'analista americana Samantha Vinograd, esperta di questioni di sicurezza, citata dalla Cnn. "Sul piano della sicurezza nazionale, siamo in una zona di pericolo profondo", ha dichiarato Vinograd.
Da un punto di vista strategico, ha aggiunto, il fatto che il presidente non intendesse o non potesse fare ciò che era necessario per proteggersi non ispira fiducia nella credibilità degli Stati Uniti nell'affrontare l'emergenza. È una vittoria incredibile per i nostri avversari".
Su un piano tattico, invece, secondo l'esperta, "sappiamo che i nostri avversari, siano essi Stati nazionali o soggetti criminali, cercano i punti deboli del nostro apparato di sicurezza nazionale". Inoltre, "il presidente degli Stati Uniti è compromesso dal punto di vista dei suoi compiti", un rischio che riguarda anche altre persone del suo staff, ha aggiunto Vinograd.