Estero

Londra impone la quarantena a chi rientra dalla Spagna

Madrid: siamo un paese sicuro. Si tratta sull'esclusione delle isole. Primo caso di coronavirus in Corea del Nord.

(Keystone)
26 luglio 2020
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Roma - Alla lista dei 196 Paesi del mondo colpiti finora dalla pandemia da Coronavirus va ad aggiungersene un altro: la malattia è arrivata anche in Corea del Nord, che finora – almeno ufficialmente – era stata risparmiata dai contagi. Fa discutere, intanto, la decisione del governo britannico di obbligare chi rientra dalla Spagna di mettersi in quarantena per 14 giorni.

Pyongyang ha reso noto di avere individuato il primo “caso sospetto” di Covid-19. Si tratterebbe di una persona che in passato era fuggita in Corea del Sud e che poi è rientrata di recente nel Paese. Uno sviluppo che ha spinto il leader nordcoreano Kim Jong-un a dichiarare ”l'allerta massima" e a mettere in quarantena la città di confine di Kaesong.

Intanto la conta dei casi nel mondo non cessa di allungarsi, al ritmo di oltre un milione di nuove infezioni alla settimana. È questo il volume dei contagi registrato in più di un mese, con picchi di 280mila nuovi casi in ciascuna delle due giornate del weekend. Numeri, certificati dall'Organizzazione mondiale della sanità, che hanno portato il bilancio a livello globale sopra la soglia dei 16 milioni.

In Europa i due sorvegliati speciali rimangono la Spagna a Ovest e la Romania a Est, anche se destano preoccupazione anche un nuovo focolaio in Baviera, dove 500 braccianti agricoli sono stati messi in quarantena, mentre Francia e Belgio evocano possibili nuove restrizioni se la curva dell'epidemia continuerà a impennarsi. In Francia, la circolazione virale è “in forte aumento”, con oltre mille nuovi casi al giorno. Dati che spingono il primo ministro francese Jean Castex a parlare di un nuovo lockdown generale come della «cosa che deve essere evitata sopra ogni altra».

Al di là dei Pirenei, malgrado il picco di contagi cui si assiste soprattutto in Catalogna, il governo di Madrid ha tentato di mandare un messaggio rassicurante al resto del mondo: la situazione sanitaria “è sotto controllo, siamo un Paese sicuro”, hanno sottolineato dal ministero degli Esteri, all'indomani della decisione britannica di imporre una quarantena di 14 giorni per chiunque arriverà dal Paese iberico nel Regno Unito. E dopo che anche la Norvegia ha imposto nuove restrizioni sui viaggi verso la Spagna.

Londra difende la sua misura, che pure ha avuto l'ironico effetto collaterale di vedere messo in quarantena lo stesso ministro britannico dei Trasporti Grant Shapps, che si trovava in Spagna. Il ministro degli Esteri, Dominic Raab, definisce «fastidiosa» ma necessaria la decisione, alla luce dell'«enorme balzo» dei contagi. Per salvare la stagione turistica, il governo di Madrid sta ora negoziando con quello britannico perlomeno di escludere le Baleari e le Canarie – destinazioni particolarmente frequentate dai turisti d'oltremanica – dalla lista dei luoghi dai quali i viaggiatori devono sottoporsi a quarantena. Ma intanto Tui, il più grande tour operator anglo-tedesco, ha sospeso tutti i viaggi verso la Spagna almeno fino al 9 agosto.

La Romania continua a mantenere un ritmo di oltre mille contagi quotidiani, con 1'120 casi nelle ultime 24 ore e il totale che sale a 44'798. Il paese resta la zona dei Balcani maggiormente colpita dalla nuova fase dell'epidemia ma la situazione rimane allarmante anche in Serbia e in Bosnia.

Nel resto del mondo è sempre grave l'andamento dei contagi negli Stati Uniti, di gran lunga il Paese colpito più duramente, sia in termini di contagi, sia di vittime. Sono oltre 68mila i nuovi casi registrati in 24 ore, con più di mille morti in un giorno.

Settimana record anche in Brasile, con oltre 321mila nuovi casi e gli ultimi quattro giorni consecutivi con più di 50mila contagi al giorno. Alto anche il numero dei morti, più di 1'200, che fanno salire il totale a oltre 86mila. E il Sudamerica registra anche un triste primato: il primo ministro della Salute morto per Covid-19, in Messico.

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