Estero

Da Londra embargo sulle forniture alla polizia di Hong Kong

Il Regno Unito sospende anche l'accordo di estradizione, come contromisura alla violazione cinese dell'autonomia dell'ex colonia

20 luglio 2020
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Il governo britannico ha annunciato oggi l'imposizione di un embargo sulle forniture a Hong Kong di armi ed equipaggiamento di polizia utilizzabili dai reparti antisommossa contro le proteste. Lo ha reso noto alla Camera dei Comuni il ministro degli Esteri, Dominic Raab, formalizzando la sospensione "immediata" dell'accordo di estradizione. Raab ha spiegato di che queste misure sono una risposta "proporzionata" alla legge sulla sicurezza che di fatto pone l'ex colonia sotto il controllo della Cina, aggiungendo che Londra vuol tenere aperto il dialogo con Pechino e ne riconosce lo status, ma ribadendo le accuse sul giro di vite a Hong Kong e sulla violazione dei diritti umani in Cina, incluso contro gli Uiguri.

"Noi vogliamo una relazione positiva con la Cina - ha premesso il capo del Foreign Office -, ma, pur proteggendo i nostro interessi vitali, leveremo la voce in difesa dei nostri valori e continueremo a chiamare la Cina a onorare i suoi obblighi internazionali". La ministra ombra degli Esteri dell'opposizione laburista, Lisa Nandy, ha commentato positivamente nel dibattito alla Camera dei Comuni gli annunci di Raab, ma li ha definiti tardivi e ha sollecitato il governo Tory ad andare oltre. Nandy ha invocato anche il congelamento d'ogni programma di addestramento britannico della polizia di Hong Kong e sanzioni individuali (incluso il possibile "divieto d'ingresso in Gran Bretagna per i dirigenti del Partito Comunista cinese") contro alti funzionari di Pechino.

Sollecitazioni a misure più dure sono venute pure da alcuni singoli deputati conservatori e da rappresentanti di altri gruppi di opposizione. Raab ha tuttavia invitato a non strumentalizzare il dibattito per ragioni di politica interna (a rischio di assumere atteggiamenti "controproducenti" per le stesse persone che s'intendono difendere, ha avvertito), ricordando che le cosiddette "sanzioni Magnitsky" sono state decise solo sulla base di un appropriato percorso legislativo e di mesi di approfondimento sui sospetti individuali. 

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