Secondo la Digos e la Procura di Torino non furono trovati riscontri sulla segnalazione per la quale il vicepremier fosse bersaglio nella vendita del missile
Fu un ex agente del Kgb a segnalare l'esistenza di un progetto di un attentato a Matteo Salvini da parte di ultranazionalisti ucraini. A svolgere le indagini furono la Digos (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali) e la procura di Torino e, secondo quanto viene riferito, non furono trovati riscontri.
Il monitoraggio di 5 italiani, ex miliziani considerati vicini al Battaglione Azov, portò alla scoperta del tentativo di vendita di un missile aria-aria Matra.