Estero

Obama: l'intervento in Libia nel 2011 fu un errore dovuto a Londra e Parigi

10 marzo 2016
|

Il presidente americano Barack Obama critica il premier britannico David Cameron e l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy per l'operazione in Libia contro Gheddafi nel 2011, inserendo per questo capitolo Gran Bretagna e Francia nella lista degli alleati Usa "scrocconi".

Intervistato da The Atlantic nagazine, il capo della Casa Bianca parla di "caos" nel paese nordafricano e riconosce come un "errore" il suo sostegno all'intervento Nato, motivato in parte dalla sua erronea convinzione che Londra e Parigi si sarebbero assunti un maggior carico, soprattutto nella gestione del 'follow up'.

Obama ne ha aveute anche per “alcuni alleati americani nel Golfo Persico”, impazienti di trascinare gli Stati Uniti in pesanti conflitti settari che talvolta hanno poco a che fare con gli interessi americani. Nella lista mette l'Arabia Saudita. I sauditi, ha aggiunto, "devono trovare un modo efficace per condividere la regione  istituire una sorta di pace fredda". La frustrazione di Obama verso gran parte del mondo arabo non è nuova, ma raramente il presidente americano era stato così diretto.


Quanto all'altro scenario di crisi, l'Ucraina, Obama ha ricordato che "L'Ucraina, che non è un Paese Nato, è vulnerabile al dominio militare della Russia a prescindere da quello che facciamo". Riconoscendo per la prima volta che Mosca ha un vantaggio su Kiev, e quindi ha sempre interessato più Putin che gli Usa. E dunque non fa parte dei 'core interests' americani.