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Il gioco d’azzardo a Como vale 1,5 miliardi di euro

In meno di dieci anni è più che raddoppiata la quantità di denaro spesa dalle persone. La maggior parte è dovuta ai ‘Gratta e Vinci’

In cerca di dopamina col rischio di diventare ludopatici
(Ti-Press / Archivio)
13 marzo 2025
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È di gran lunga ‘l’azienda’ comasca con il fatturato più alto, che porta con sé risvolti tutt’altro che lusinghieri (eufemismo), poiché crea dipendenza e impoverisce una parte della popolazione. ‘Un’azienda’ (le virgolette sono obbligatorie), la cui attività è il gioco d’azzardo, che genera ludopatie e che nell’ultimo decennio, in provincia di Como, è cresciuta del 135%. La conferma arriva dai dati forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Lo scorso anno, nel Comasco, sono stati giocati 1,588 miliardi di euro, rispetto ai 674 milioni del 2015 e agli 1,203 miliardi del 2020.

In forte crescita anche le giocate pro capite: 1’125 euro nel 2015, salite a 2’023 nel 2020, per arrivare a 2’655 nel 2024. A Como città, lo scorso anno, sono stati giocati 302 milioni di euro, molti dei quali ‘bruciati’ da giocatori ticinesi. Nel capoluogo lariano, il dato più rilevante è rappresentato dai 114 milioni di euro delle lotterie istantanee, conosciute come ‘Gratta e Vinci’. Seguono le scommesse sportive, in particolare tramite smartphone (soprattutto da parte dei giovani), che a Como hanno totalizzato giocate per 75 milioni di euro. Al terzo posto, con giocate per 64 milioni di euro, si collocano le slot machine e le videolottery, ovvero le ‘macchinette mangiasoldi’.

Sempre dalle statistiche dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli emerge che la spesa pro capite più alta è stata registrata nei comuni a ridosso della frontiera. Non è una coincidenza: gli esperti del fenomeno (per nulla confortante) sono convinti che ciò sia dovuto alla vicinanza del Ticino. Non tanto per le macchinette mangiasoldi, ma anche, o forse soprattutto, per i ‘Gratta e Vinci’, il cui costo varia da uno a venti euro e che si trovano facilmente.

Anche di recente, la commissione regionale antimafia ha collegato le ludopatie al riciclaggio e ai traffici illeciti. E a lucrare è la criminalità organizzata che dimostra di essersi infiltrata nell’economia. Questa criminalità ha concentrato la sua attenzione sulle slot machine e sulle videolottery, spesso illegali, le cui vincite sono inferiori rispetto a quelle delle macchinette mangiasoldi legali. Anche nel Comasco, nei mesi scorsi, sono state scoperte una dozzina di slot taroccate, installate in locali sotto il controllo della ’ndrangheta.