L'atto sarà discusso dal Consiglio comunale lunedì 24 febbraio. Le autorità transfrontaliere ne parleranno anche venerdì 21 febbraio
‘No alla realizzazione di un centro per richiedenti l'asilo internazionale nell'ex caserma dei carabinieri a Fornasette’. Sintesi di una mozione dei gruppi di minoranza che sarà discussa in Consiglio comunale lunedì 24 febbraio. Una mozione che sembra essere destinata a essere bocciata in quanto la maggioranza di centrosinistra può contare su 12 consiglieri, mentre i tre gruppi di centrodestra sono rappresentati da 5 consiglieri.
La mozione anti-Cas (Centro di accoglienza straordinaria) sembra in funzione delle prossime ‘amministrative’ che in riva al Verbano sono previste nei prossimi mesi. Insomma, dopo aver espresso pubblicamente la propria contrarietà al progetto, i gruppi consiliari d’opposizione ‘#Luinesi’, ‘Sogno di Frontiera’ e ‘Azione civica per Luino e Frazioni’ hanno deciso di muoversi nella stessa direzione. La mozione, scrive la minoranza consiliare, è legata al fatto che “il Consiglio comunale ha il diritto e il dovere di esprimersi nel merito”. L'obiettivo è di conoscere “quali sono le forze politiche luinesi che desiderano l’arrivo di questi migranti e quali invece sono assolutamente contrarie”.
Nei giorni scorsi il sindaco di Luino Enrico Bianchi ha sottolineato che il progetto di riqualifica della ex caserma non nasce da una volontà della maggioranza, ma da “un’ordinanza del Ministero degli interni che ha sollecitato tutte le prefetture d’Italia a indicare luoghi dove poter ospitare queste persone. Non essendoci strutture utilizzabili, nella disponibilità del Comune di Luino, la Prefettura ha individuato beni di proprietà demaniale e in attuale stato di abbandono come la ex caserma dei carabinieri a Fornasette”.
Prima ancora della seduta del Consiglio comunale di Luino ci sarà la riunione di venerdì 21 febbraio promossa dal prefetto di Varese Salvatore Pasquariello: un'occasione per far chiarezza sul Cas di Fornasette. Alla riunione parteciperanno numerose autorità e rappresentanti istituzionali (fra loro il sindaco di Luino e i capigruppo consiliari). Il prefetto Pasquariello ha invitato anche Norman Gobbi, Direttore del Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino e Piero Marchesi, sindaco di Tresa. Saranno chiariti i dettagli operativi e le eventuali implicazioni per il territorio. Un'occasione per tranquillizzare coloro che, abitando al di qua e al di là della frontiera, nelle ultime due settimane hanno espresso preoccupazioni.