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Ospedale Sant'Anna di Como, operatori per spegnere le tensioni

La nuova figura professionale è nella sala d’attesa dedicata ai pazienti per calmare gli animi in caso di agitazioni

Un’immagine del nosocomio
(Asst Lariana)
13 febbraio 2025
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Al Pronto soccorso dell’ospedale Sant'Anna di Como da lunedì scorso è attiva una nuova figura professionale il cui compito è quello, attraverso una comunicazione tra la struttura ospedaliera, il paziente e i familiari, di “raffreddare” le tensioni soprattutto da parte dei parenti dei pazienti per le lunghe attese che anche di recente sono arrivate a tredici ore. Una figura che va ad aggiungersi a quella dei vigilantes, presenza quest’ultima resa necessaria per prevenire episodi di violenza. Le lunghe attese che si trascinano da anni sono dovute soprattutto alla carenza di personale sanitario, medici e infermieri che scelgono altri reparti o se ne vanno verso strutture ospedaliere in Ticino o private, che pagano molto di più e hanno turni di lavoro decisamente meno massacranti. “Dall’11 febbraio per sette giorni alla settimana, dalle 7 alle 21, nel corso dell’anno, con l'obiettivo di assicurare una presenza 24 ore su 24, gli operatori saranno nella sala d’attesa dedicata ai pazienti, quella in corrispondenza del Triage (ossia l’area dove il paziente viene accolto e, sulla base della valutazione della condizione clinica e del rischio evolutivo, gli viene attribuito un numero corrispondente alla priorità di trattamento)”, sottolinea in una nota l’Asst Lariana. “Non si tratta della prima in assoluto: altri ospedali hanno già sperimentato tale figura, tra i primi figurano a Milano il Niguarda, il San Paolo e il San Carlo, riscontrando risultati positivi sia sul fronte dei familiari che del personale sanitario”.