Confine

Piemonte (con Verbania), stato d'emergenza per 12 mesi

Per i danni causati dal maltempo d'inizio mese. Ma i soldi di Roma non bastano...

Il nubifragio ha lasciato il segno (archivio Ti-Press)
25 ottobre 2020
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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del premier Giuseppe Conte, nel corso dell'ultima seduta, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di 12 mesi, in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 2 e 3 ottobre 2020 nei territori delle province di Verbania-Cusio-Osolla, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli (Piemonte) e Imperia (Liguria). Stato di emergenza chiesto sia dagli amministratori locali che dalle associazioni di categoria. A sollecitare il provvedimento è stato anche Angelo Borrelli, presidente nazionale della Protezione Civile, che nelle ultime settimane si è reso conto sul campo dei danni causati dai nubifragi. Sulla base di una valutazione preliminare dei danni e dei fabbisogni è stato deciso un primo stanziamento di 22 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, di cui 15 milioni destinati alla Regione Piemonte e 7 milioni destinati alla Regione Liguria, con riguardo ai fabbisogni relativi agli interventi di soccorso alle popolazioni e di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di rete. Successivamente, sulla base dell’ulteriore ricognizione delle risorse necessarie per far fronte agli interventi da parte delle Regioni, potrà essere valutata l’adozione di un’ulteriore delibera. Uno stanziamento ben lontano dalla stima dei danni: 300 milioni in Piemonte, di cui una cinquantina nel Vco. Da qui la polemica da parte degli esponenti della Lega.

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