Confine

Como, 7 case di riposo sotto inchiesta per 'epidemia colposa'

La procura lariana vuole capire se tutte le morti erano inevitabili. E si guarda anche ai contagi di chi era in visita

Foto Ti-Press
30 aprile 2020
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Omicidio colposo ed epidemia colposa. Sono le ipotesi di reato ipotizzati dalla Procura di Como per le morti degli anziani da Covid-19 nelle case di riposo lariane. Un numero in continua crescita. Oltre duecento dal 22 febbraio ad oggi.

Ci si interroga se le vittime del coronavirus erano tutte quante inevitabili. Una domanda su cui sta lavorando la magistratura comasca che vuole andare a fondo su quanto accaduto in sette case per anziani (una si è aggiunta nelle ultime ore). Accertamenti scaturiti da undici esposti su presunte irregolarità che si sarebbero verificate nelle strutture sanitarie lariane.

Morti sospette anche tra i visitatori?

Si è appreso che il pool di inquirenti coordinato dal procuratore Nicola Piacente sta cercando di fare chiarezza anche su un aspetto di cui sino ad ora non si è mai parlato: le morti sospette di visitatori delle case di riposo. Parenti e amici degli anziani, che si sarebbero contagiati dopo aver visitato i propri parenti.

Si indaga anche a seguito di articoli di stampa

La procura di Como ha predisposto una corposa delega d’indagine ai carabinieri dei Nas per comprendere se la macchina sanitaria ha fatto quanto poteva fare per fronteggiare lo tsunami che senza precedenti ha colpito soprattutto le persone anziane. Nelle ultime ore si è appreso che a fronte di 11 segnalazioni giunte da famigliari di vittime o da personale sanitario, il procuratore Nicola Piacente, ha aperto autonomamente alcuni fascicoli d’indagine sulla base degli articoli di stampa pubblicati in queste settimane.

I carabinieri dei Nas, già impegnati nelle ispezioni per conto del ministero della Salute, hanno iniziato a far  visita alle sette case di riposo (sui nomi delle strutture interessate c'è il massimo riserbo) e a due ospedali comaschi.

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