Confine

Fuga di capitali in canton Ticino

La Guardia di finanza di Ponte Chiasso ha intercettato ai valichi valuta per oltre 14 milioni di euro, metà dei quali diretti in Ticino

Ti-Press
8 dicembre 2019
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Dall'inizio dell'anno Guardia di finanza di Ponte Chiasso, ai valichi comasco-ticinesi che si estendono da Bizzarone a Oria Valsolda, ha intercettato valuta per oltre 14 milioni di euro. Metà dei quali diretti in Ticino. Quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2018. Il dato è stato fornito dal comando provinciale della Guardia di finanza a seguito della visita al Gruppo di Ponte Chiasso del generale di divisione comandante regionale della Lombardia. L'alto ufficiale si è soffermato sul dispositivo di vigilanza della zona di confine messo in campo delle fiamme gialle per la prevenzione e il contrasto delle movimentazioni transfrontaliere illecite di valuta, dai quali i reparti della guardia di finanza traggono spesso elementi per più ampie investigazioni economico-finanziarie su grandi frodi fiscali e riciclaggio di denaro scorso. Un esempio di questi è il sequestro, lo scorso 20 novembre a Maslianico, di un assegno di 100 milioni di euro, emesso il 5 ottobre scorso dal Credit Suisse di Ginevra. Un assegno che si è appreso nelle ultime ore sarebbe scaduto. Un elemento in più per gli investigatori coordinati dal sostituto della Procura di Como. Il titolo di credito sarebbe dovuto servire per portare a termine una colossale compravendita, fra iraniani, di bitcoin.

D'aggiungere che dall'inizio dell'anno sono oltre 650 le persone fermate in dogana mentre tentavano di superare il confine con al seguito denaro contante o titoli al portatore, dei quali quasi 300 con valori oltre la soglia consentita di 9'999 euro. Quasi tutti se la sono cavata con una multa. Italiani la metà delle persone intercettate con valuta. Oltre duecento gli svizzeri, per lo più ticinesi. Un centinaio quelli provenienti dalla Cina, numerosi anche dal Nord America. Una trentina i casi segnalati alla Procura di Como oltre che ai comandi provinciali in cui risiedono. Gente trovata in possesso di valuta fra i 50 e i 150 mila euro.

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