Confine

'I valichi minori restino aperti'

I sindaci del luinese contrari alle chiusure notturne evocate dal Ticino. 'Piuttosto, si potenzi la videosorveglianza'

(Ti-Press)
16 giugno 2019
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Valichi minori chusi di notte? Non s'ha da fare. Lo sostengono in coro i sindaci dell'alto luinese, sentiti dal quotidiano ''La Prealpina''. Secondo Andrea Pellicini, primo cittadino di Luino, ''il valico di Fornasette non può essere considerato un valico minore. Per cui non lo si deve chiudere''.

Fa discutere, al di qua della frontiera, la notizie che la Svizzera potrebbe nuovamente decidere la chiusura delle piccole dogane in orari notturni dalle 23 alle 5. ''Ritengo che il valico di Luino non possa essere considerato secondario -  afferma Pellicini, pur comprendendo le ragioni sul versante ticinese legate alla sicurezza -. Si valuti anche solo il numero di migliaia di frontalieri che non solo da Luino ma anche dalle valli vicine transita per questa dogana. Una chiusura porterebbe forti disagi a questi lavoratori''.

Quello dei dei frontalieri è una sorta di parola d'ordine nelle considerazioni dei sindaci del luinese. È il caso di Corrado Nazario Moro, sindaco di Dumenza, Comune in cui si trova il valico di Palone, che nella narrazione ticinese sarebbe stato utilizzato come  via di fuga utilizzata dagli autori dell'assalto al bancomat di Novaggio. ''Non sono d'accordo con la chiusura - dice Moro - anche perché la stragrande maggioranza dei lavoratori del territorio sono frontalieri. Che dovrebbero fare, andare a quello di Ponte Tresa?''. Una soluzione che creerebbe notevoli difficoltà. Si interroga Moro: ''È davvero un provvedimento utile tirare giù la sbarra considerando che esistono chilometri di frontiera verde che possono essere facilmente superati?''. 

Fabio Passera è sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca. Si tratta di un territorio con due valichi: Indemini e Zenna.  ''Sono contrario alla chiusura dei valichi - dice Passera - perché significa chiudere una strada, una possibilità di transito per chiunque lavora e non credo sia una soluzione''. L'alternatia? C'è ed è condivisa: un diffuso sistema di videosorveglianza e maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine.

 

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