
Si è accorto che la valigetta era piena di carta straccia solo giovedì, quando ha preso una banconota da 500 euro per pagare il conto dell'albergo, in zona lungolago a Como, dove aveva pernottato per due notti. Nella valigetta ventiquattro ore dovevano esserci 200mila euro. Insomma, l'ennesima truffa rip deal a Como, la quarta da inizio anno. La vittima è un facoltoso pensionato svizzero, residente dalle parti di Lucerna, che dopo aver messo sul mercato una villa di pregio con vista sul lago di Lucerna, martedì scorso era giunto, assieme al figlio, in riva al Lario al volante di una Ferrari, per perfezionare la vendita dell'immobile, dopo che tre uomini avevano manifestato l'interesse a concludere l'affare.
Mercoledì il figlio è tornato in Svizzera, mentre l'ottantenne ha incontrato gli acquirenti nell'albergo di Como. Acquirenti che, senza essere notati, erano arrivati con un mobiletto. Due dei tre ''acquirenti'' hanno mostrato all'uomo una valigetta contenente 200mila euro, in banconote da 500 euro, che ha potuto contare con tutta calma. Al momento dello scambio l'anziano confederato ha appoggiato la borsa sul mobiletto, dentro il quale c'era il terzo truffatore, probabilmente un nano o un ragazzo, che è riuscito a sostituire la valigetta. Convinto di aver fatto l'affare della sua vita l'anziano pensionato si è concesso un'altra notte a Como.
Scoperta la truffa allo svizzero non è rimasto altro da fare che denunciare l'accaduto alla Squadra mobile di Como, alla quale ha fornito una precisa descrizione dei truffatori, che sicuramente sono componenti di una organizzazione formata da professionisti. Nelle scorse settimane la Guardia di Finanza di Busto Arsizio ha sgominato una banda formata da rom, che viaggiavano a bordo di autovettura di lusso targate Ticino. Una organizzazione che aveva la base logistica a Rescaldina dove organizzavano i colpi e stampavano le banconote fac simile.