Sul futuro di Pedemontana si addensano nubi minacciose, che mettono a rischio la possibilità di completare la faraonica opera. La Societa Pedemontana Lombarda non riesce ad attirare i capitali di banche e privati e il project financing che avrebbe dovuto garantire la costruzione dell'autostrada A 36 (Dalmine-Gallarate) non decolla, per cui diventa sempre più concreto il rischio di un clamoroso flop. Lo scorso venerdì la gara per il finanziamento dei lotti B2, C e D, da Lentate sul Seveso a Osio Sotto è andata vuota. Si trattava di racimolare i soldi per un nuovo prestito ponte da 200 milioni di euro e oltre 3 miliardi di euro per completare i lavori. Neppure le banche socie di Pedemontana come Banca Intesa, Ubi e Bcc si sono rese disponibili. La denuncia di Legambiente: ''Se persino le banche non credono nella Pedemontana vuol dire che ritengono il progetto vecchio, troppo costoso e non profittevole. I costi aumentano esponenzialmente e nessuno, dopo l'esperienza di Brebemi (l'autostrada Brescia-Bergamo-Milano, per nulla frequentata per via dei pedaggi molto salati, ndr) ha più la certezza che il capitale investito rientri dai ricavi dei pedaggi. Pedaggi che, tra l'altro, il territorio non vuole pagare come dimostrano le proteste di Como e Varese''.
Dal prossimo 1° novembre è previsto il pagamento del pedaggio per l'utilizzo del primo lotto delle due tangenziali, parte integrante del Sistema autostradale Pedemontana Lombarda, collegato al sistema viario ticinese. Considerato che per 2,4 chilometri della tangenziale di Como è previsto un pedaggio di 60 centesimi sono in molti a prevedere che non sarà utilizzata. Stessa ipotesi per la tratta A della Pedemontana, tra Cassano Magnano (A8 Milano-Varese) e Lomazzo (A9 Milano-Como): il pedaggio costerà 2,20 euro per auto e moto e 3,50 euro per i mezzi pesanti, e per la tratta B1, da Lomazzo a Lentate sul Seveso, che costerà 1,20 euro per auto e moto e 1,90 per i mezzi pesanti. Queste tariffe sembrano dare ragione a chi sostiene che la Pedemontana non sarà utilizzata. E fra i pessimisti devono essere annoverate le banche.