Dividendi, riacquisti azionari, acquisizioni o riduzione del debito
Le aziende redditizie hanno diverse opzioni per l'impiego dell'utile: possono rimborsare i debiti, riacquistare azioni proprie, acquisire società (M&A) oppure, come spesso capita, assegnare quest’ultimo agli azionisti sotto forma dividendi. Quest'anno si prevedono distribuzioni per un totale record di CHF 54 miliardi, dato che non può far altro che aumentare l’attrattività delle azioni, soprattutto in un contesto di tassi bassi.
Tuttavia, durante la selezione delle azioni, l'attenzione non deve essere rivolta esclusivamente al rendimento da dividendo, bensì risulta molto importante considerare anche solidità e costanza delle distribuzioni. In questo ambito spiccano come modello, Nestlé, Novartis e Roche, ovvero società che pagano dividendi in modo affidabile e che negli ultimi 25 anni hanno costantemente aumentato le loro distribuzioni.
Per gli investitori a lungo termine, il dividendo è da considerarsi una componente fondamentale della performance. Lo Swiss Market Index (SMI) ad esempio ha guadagnato il 70% di valore dall'inizio del millennio, includendo i dividendi reinvestiti si ottiene un aumento di oltre il 230%. Possiamo quindi comprendere come in questo periodo, il dividendo ha indubbiamente partecipato e contribuito in maniera importante alla performance complessiva.
Il rendimento da dividendo dello SMI è attualmente del 2.9%. In confronto quello dei titoli di Stato svizzeri a 10 anni è sceso allo 0.4%, provento che attualmente non compensa più nemmeno l'inflazione. Naturalmente, le azioni sono molto più volatili delle obbligazioni. Tuttavia, per chi ha un orizzonte d’investimento lungo e una certa propensione al rischio, le azioni delle società finanziariamente solide e ad alto dividendo restano la prima scelta.