Musica

'Dalla', l'album e l'artista (quarant'anni dopo)

Il 13 novembre esce 'Dalla - 40th anniversary', disco 'della solitudine, dell'intimità', racconta Ricky Portera

'Dalla', 1980
11 novembre 2020
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"Lucio, guai a chiamarlo Dalla perché si arrabbiava moltissimo, era un grande conoscitore dell'uomo, un grande stimolatore di emozioni. E riusciva a tirar fuori da ognuno di noi musicisti, ciò che avevamo dentro". A raccontare Lucio Dalla, in occasione dell'uscita di 'Dalla - 40th anniversary', l'album pubblicato esattamente 40 anni fa e ora di nuovo disponibile in un'edizione limitata rimasterizzata per recuperare le sonorità originali, in uscita il 13 novembre per Sony Music (Legacy Recordings), è Ricky Portera, il chitarrista che per 33 anni ha suonato con il genio bolognese. "Quando è uscito questo album, non era molto che collaboravo con Lucio – racconta Portera –, ma mi emoziona ancora oggi. Direi che è il disco della solitudine, dell'intimità. Della sua 'appartenenza laterale' a quella che è la conduzione della vita normale. È un lavoro fantastico, che non ha collocazione storica: fissa il suo momento magico, insieme a Lucio Dalla del '79. Spero che lo studino a scuola, Lucio dovrebbe prendere il posto dei grandi poeti".

L'album

'Dalla', che fu il nono album pubblicato dal cantautore e che vedeva tra i musicisti Paolo Del Conte, Ron, Marco Nanni, Giovanni Pezzoli, Gaetano Curreri, Francesco La Notte, si apre con 'Balla balla ballerino' e si chiude con 'Futura'. In mezzo, perle come 'La sera dei miracoli' e 'Cara'. Un disco che mette in mostra anche la capacità di Dalla di trascinare chi ascolta, oltre che in viaggio musicale, in un vero e proprio film, "tu devi solo chiudere gli occhi e lasciarti andare". Portera, che cominciò a lavorare con Dalla nel dicembre del 1977, ricorda come il disco nacque dalla grande collaborazione con tutti i musicisti, "un ensemble trasgressivo e contaminante, venivamo tutti da esperienze diverse". Dice ancora Portera: "Un giorno ti faceva sentire un dio, il giorno dopo il peggiore degli uomini: aveva una grande personalità che incuteva rispetto reverenziale".

Il loro fu un lungo sodalizio artistico: "Ho 66 anni, ne ho passati 33 con lui. Più di quanti ne abbia passati con i miei genitori. Lucio è stato il mio padrino musicale, ma anche la mia rovina. Studiavo medicina, volevo fare il neurologo, ma con 250 date all'anno ho dovuto smettere di studiare". Ma non era tutto rose e fiori. "Ero il rompiballe del gruppo, per il mio egocentrismo. Un giorno, dopo una sorta di processo interno, dissi che non avrei più suonato. Lui riuscì a insegnarmi a 'vivere' da artista. Non come uomo, quello non l'ho mai imparato e continuo a essere un eterno Peter Pan. Oggi qualsiasi cosa riguarda la mia vita musicale penso a Lucio: vivo ancora con i suoi insegnamenti". '

'Dalla' arrivò l'anno dopo la collaborazione con Francesco De Gregori per il disco e il tour di 'Banana Republic'. "In quel periodo cambiò tutto. Dai teatri in cui dovevamo mettere i secchi per raccogliere l'acqua che cadeva dal tetto, dai sassi e dalle bombe molotov che dovevamo schivare sul palco negli anni della contestazione più dura, passammo a suonare negli stadi. Eravamo diventati dei divi - racconta ancora Portera -. 'Banana Republic' fu il primo grande movimento di persone negli stadi. Inizialmente il progetto doveva essere con Lucio Battisti, che rifiutò. Fu una consacrazione, in cui non credevamo neanche noi: durante i soundcheck ogni singola nota provocava un urlo".

Inediti

'Dalla - 40th anniversary', rimasterizzato da Maurizio Biancani, è accompagnato da un libretto con interviste redatto da John Vignola ("Questo è un progetto che valorizza le canzoni e quello che c'è dietro le canzoni") e con le fotografie di Camilla Ferrari, scattate a Bologna e ispirate al disco ("Dalla era un regista, il suo album non è solo musicale ma anche fotografico, è ricco di contrasti e lui riusciva a camminare in mezzo a questi opposti, creando un mondo suo. Mi ha colpito il senso della notte, come momento della giornata ma anche come metafora"). Il progetto è accompagnato anche dall'uscita del video di 'Futura', diretto da Giacomo Triglia e già presentato in anteprima al festival ImagInAction, ora disponibile su YouTube. Intanto sull'eredità di Dalla si lavora ancora. "C'è ancora materiale nei suoi archivi - racconta Daniele Caracchi, erede e membro della Fondazione Dalla -. A marzo probabilmente pubblicheremo materiale del periodo tra il '65 e il '70. Alcune cose inedite, altre mai pubblicate. C'è anche un brano che capiremo come utilizzare. E poi ci sono tanti progetti in piedi anche per gli 80 anni di Lucio, nel 2023".

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