Spettacoli

Sanremo, 300mila euro per Benigni: scatta il tormentone compensi

Il Codacons: 'Uno spreco di denaro pubblico, pronti a ricorrere alla Corte dei Conti'. La International Advertising Association: 'Giustificati, è un premio Oscar'

Correva l'anno 2009 (Keystone)
23 gennaio 2020
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Il tormentone compensi torna puntuale con Sanremo: a rilanciarlo oggi è il sito Dagospia che parla di un assegno pronto da 300mila euro per Roberto Benigni, tra le star più attese del festival 2020, nella serata del 6 febbraio. Le trattative, in realtà, sarebbero ancora in corso e un simile cachet - anche se confermato - sarebbe in linea, anzi leggermente ritoccato al ribasso, con le precedenti apparizioni del premio Oscar all'Ariston (l'ultima nel 2011) e con l'impegno alla razionalizzazione e al contenimento dei costi. Nelle indiscrezioni - non confermate - di questi giorni si è parlato anche di un cachet di 20-25mila euro per le signore del festival, di 50mila euro per Antonella Clerici e di 140mila per Georgina Rodriguez, fidanzata di Cristiano Ronaldo, con cui però l'accordo non sarebbe stato ancora chiuso. Le due giornaliste del Tg1, Emma D'Aquino e Laura Chimenti, non percepiranno compenso.

Nel 2019 per Virginia Raffaele la Rai avrebbe invece sborsato 350mila euro, l'anno prima per Michelle Hunziker circa 400mila euro. Nel complesso, comunque, il festival punta a proseguire il percorso virtuoso intrapreso negli ultimi anni, mantenendo il costo complessivo al di sotto dei 18 milioni e puntando a superare la raccolta pubblicitaria record da 31,1 milioni messa a segno nel 2019. "Sui compensi di conduttori e ospiti la Rai deve dare spiegazioni ai cittadini, rendendo pubblici i contratti firmati con gli artisti", chiede il Codacons, che si dice "pronto a rivolgersi alla Corte dei Conti contro qualsiasi spreco di denaro pubblico".

"Come in tutti i grandi eventi i conti si fanno comparando i costi con i ricavi - avverte invece Stella Romagnoli, direttore generale dell'IAA International Advertising Association - Sanremo è un'industria che produce oltre i 30 milioni di euro solo di raccolta pubblicitaria, quindi se da un lato ha buon senso essere attenti con le spese, dall'altro bisogna anche investire per mantenere attrattivo l'evento, che in questo caso è uno dei principali eventi mediatici italiani. Ben vengano, dunque, a suo giudizio, gli eventuali 300mila euro per Benigni: "Non dimentichiamo che stiamo parlando di un premio Oscar nonché di un artista enorme, riconosciuto internazionalmente, che credo possa assolutamente valere un 'mezzo-cachet' di una qualsiasi altra rockstar".

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