Spettacoli

Masha Dimitri lascia il Festival Artisti di strada

Alle origini della scelta una ‘incompatibilità’ con Ama, l’associazione organizzatrice

11 giugno 2019
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Sarà che l’immediatezza e la creatività, la libertà di cui sono portatori conservano un fascino insensibile al tempo che passa, anzi. Sarà che gli artisti di strada parlano la lingua del bimbo che ancora abita dentro ciascuno di noi. Sarà che l’evasione di cui si fanno garanti si rivela alla portata di tutti, senza distinzioni di ceto, lingua o cultura. Sarà anche per altri motivi, ma dal 2004 ad oggi il Festival Artisti di strada di Ascona si è guadagnato un nome a livello internazionale, oltre a diventare un appuntamento anche per il pubblico locale.

Rivendicano questi risultati Masha Dimitri ed Emmanuel Pouilly, pochi minuti dopo aver annunciato la decisione di lasciare la direzione artistica del festival, ieri durante la cerimonia di chiusura sul Lungolago: «Voltiamo pagina e andiamo avanti», ci dice Masha.

Eppure, perché lasciare una manifestazione di successo, rilevata alla terza edizione? Alle origini della scelta, dice Masha, una «incompatibilità» con Ama, l’associazione organizzatrice: «Il festival è sempre stato indipendente, adesso le loro idee sono diverse ed è giusto che lo realizzino come preferiscono. Però per quanto riguarda l’aspetto artistico non riesco ad accettare i compromessi».

Ingerenze nel campo della direzione? «No, la scelta degli artisti è sempre stata lasciata a noi. Per me, però, la direzione artistica è il tutto: artisti, grafica, artigiani e tante altre cose. L’organizzazione è cambiata due anni fa, hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per capire come procedere. È nel loro interesse che tutti gli eventi organizzati da Ama siano riconoscibili, che abbiano lo stesso marchio, e questo lo capisco: anche io se prendessi in mano l’organizzazione di un evento vorrei curarla secondo le mie idee, per cui è naturale che si rischi di cozzare con chi c’era prima».
Una soddisfazione in particolare? «Artisti che dieci anni fa sognavamo di poter ingaggiare, adesso sono loro a scriverci. Essendo artisti anche noi, abbiamo dato molta importanza alle condizioni in cui ogni artista è accolto e anche in questo senso non avremmo voluto abbassare la qualità». Per cui ora Masha guarda a un evento tutto suo, dall’inizio alla fine. Ma, aggiunge, ha bisogno di spazio…

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