Spettacoli

La bella finale degli Avengers

In sala l'ultimo capitolo, ma basta sconfiggere Thanos e usaree le Gemme dell’Infinito: anche se si riportano in vita gli amici, non si cancella il dolore...

Scarlett Johansson
27 aprile 2019
|

Sala piena; nel buio illuminato dallo schermo cinematografico e dagli schermi dei telefonini, rumore di popcorn e agitati commenti su cosa accadrà, su chi e come tornerà in vita, su chi invece morirà, su quella scena vista nel trailer. Già, questo ‘Avengers: Endgame’ non è semplicemente il sequel di ‘Infinity War’ dell’anno scorso e neanche l’ennesimo capitolo della saga cinematografica dei supereroi di casa Marvel: è, come suggerisce il titolo, la gran finale, l’incontro decisivo, quello che vale l’intero campionato. Campionato iniziato – una decina di anni fa e una ventina di film – in Afghanistan, dove prigioniero dei terroristi Tony Stark costruì la prima armatura da supereroe.

O, meglio, tutto era iniziato dopo i titoli di coda di quel primo ‘Iron Man’ diretto da Jon Favreau, con il cammeo di Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury: “Lei è entrato a far parte di un universo più grande, solo che ancora non lo sa”. Un universo, il Marvel Cinematic Universe, che si è popolato di tanti supereroi – e pochi antagonisti credibili, ma questa è un’altra storia –: Hulk, Thor, Captain America, i Guardiani della Galassia, Ant-Man, Doctor Strange, Black Panther, Captain Marvel, Spider-Man.

Tra film riusciti, discreti e alcuni da dimenticare, l’universo cinematografico Marvel si è non solo arricchito di personaggi, ma anche evoluto, con storie più complesse e mature – arrivando perfino a scoprire che l’eroe non deve per forza essere un maschio bianco – e in sottofondo la vicenda delle Gemme dell’Infinito, pietre dagli straordinari poteri che nel già citato ‘Infinity War’ il malvagio Thanos è riuscito a riunire sconfiggendo gli eroi e facendo svanire metà degli esseri viventi della galassia, compresi diversi supereroi.

La vedetta, la famiglia, la birra

Ora, anche senza essere appassionati di fumetti e supereroi, era ovvio che quel finale amaro non sarebbe rimasto tale. A ricordarlo, prima dell’inizio del film, c’è stato il trailer del nuovo film di Spider-Man, in uscita a luglio, nel quale oltre all’uomo ragno troviamo pure Nick Fury, entrambi cancellati dallo schiocco di dita di Thanos.

Tuttavia non basta sconfiggere Thanos e utilizzare le Gemme dell’Infinito per fare come se nulla fosse accaduto, perché – e qui sta uno dei colpi di genio di ‘Avengers: Endgame’ – gli oggetti più potenti della galassia possono forse riportare in vita gli amici scomparsi, ma non cancellare il dolore di quella scomparsa. Ed è interessante vedere come, di fronte a questo dolore, reagiscono i sopravvissuti; senza entrare in troppi dettagli, c’è chi non si dà pace, chi trova le risorse per andare avanti e costruire quella famiglia cui aveva rinunciato, chi cerca vendetta e chi, semplicemente, tanta birra – con la piacevole scoperta di un attore pronto a raccogliere l’eredità di Jeff Bridges del Grande Lebowski.

Poi – di nuovo, cercando di non rovinare troppo la visione del film – una possibile soluzione, con i classici viaggi nel tempo che però non servono a cancellare il presente, ma a trovare le risorse per superarlo (e c’è chi, forse non a torto, ci ha visto una metafora sulla situazione politica e sociale).

Così fino alla conclusione. Che non è il duello finale con Thanos (visivamente notevole: un plauso ai registi Anthony e Joe Russo), e neppure il funerale di uno degli eroi, ma – e qui scusate lo spoiler – l’addio di Captain America che ha deciso di vivere la sua vita nel passato e cede il suo scudo a nuovi protagonisti.
E, stavolta, niente scene dopo i titoli di coda.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE