Società

Addio a James Randi, il bugiardo onesto

Grande prestigiatore, erede di Houdini, Randi ha dedicato parte della sua vita a smascherare imbroglioni e truffatori

James Randi (Keystone)
22 ottobre 2020
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“Sono un imbroglione, un bugiardo, un truffatore”. James Randi, ‘The Amazing Randi’, morto martedì scorso all’età di 92 anni, si presentava così, nei suoi spettacoli di magia, ma era anche e soprattutto un grande amante della verità: un amore che l’ha portato a ingannare milioni di persone.

Gli spettatori dei suoi spettacoli, innanzitutto: grande prestigiatore ed escapologo – l’arte, resa celebre da Harry Houdini, di liberarsi da catene, gabbie eccetera – Randi sul palco raccontava bugie ma, precisava ogni volta che qualcuno glielo chiedeva, solo su quel che accade sul palco, mai sul mondo reale. “Sono un attore come quelli che recitano Shakespeare e affermano di essere Macbeth. Io sul palco affermo di essere ‘The Amazing Randi’ e di essere un mago, ma è vero come è vero che lui è Macbeth” ci aveva spiegato nel 2017, incontrato a margine del CICAP Fest, uno degli ultimi eventi in Europa al quale aveva partecipato (vedi ‘laRegione’ del 3 ottobre 2017). ‘The Amazing Randi’ è stato un grande uomo di spettacolo: capace di liberarsi da una camicia di forza appeso a testa in giù sopra le cascate del Niagara, di interpretare un boia in un tour di Alice Cooper – decapitando il cantante rock con una ghigliottina di scena da lui costruita – e di apparire in un episodio di ‘Happy Days’.

Ma Randi ha anche ingannato scienziati, presentatori tv, sedicenti sensitivi e i loro sostenitori: perché “va bene ingannare le persone, se lo fai per insegnare come funziona il mondo reale”. Dopo la rottura di un paio di vertebre durante le prove di uno spettacolo, Randi si è ritirato dalle scene: niente più magie, per quanto era difficile trascorrere qualche ora con lui, anche solo per un’intervista o una conferenza stampa, senza assistere a qualche numero con le carte o alla famosa “piegatura dei cucchiai”, su cui torneremo. Potremmo definirlo uno “smascheratore di ciarlatani” o, come sempre più spesso si sente dire anche in italiano, un ‘debunker’, per quanto quel termine non gli piacesse in quanto riduttivo: “Almeno in inglese, è un termine negativo, è qualcuno che smonta, che distrugge le credenze e a me non piacciono le attività distruttive: preferisco costruire, impegnarmi per una migliore comprensione dei cosiddetti fenomeni paranormali, perché le persone devono riuscire a distinguere la verità dalla finzione”.

Per amore della verità, si è detto, ma anche delle persone che soffrono, vittime di imbroglioni che sconvolgono, non solo economicamente, la loro vita. È il caso del predicatore Peter Popoff. La vicenda è raccontata estesamente dallo stesso Randi nel suo stupendo ‘The Faith Healers’ e in maniera più succinta nel bel documentario di Justin Weinstein e Tyler Measom ‘An Honest Liar’. Popoff è – sì, è ancora in attività, anche se con un profilo più basso dopo essersi scontrato con Randi – un guaritore: essendo in contatto diretto con Dio, conosce tutti i problemi di salute delle persone che incontra e, ovviamente in cambio di denaro, li guarisce. I grandi raduni sono pieni di stampelle rotte, medicinali lanciati sul palco “perché ormai inutili”, persone in sedia a rotelle che iniziano a camminare. Impressionante, finché non si scopre che le persone che miracolosamente si alzano e camminano spesso non sono neppure storpie, e la sedia a rotelle è stata fornita dagli organizzatori “per non farvi stancare”. Quando alla divina conoscenza di Popoff di ictus, infarti e tumori dei presenti in sala: i fedeli sono invitati a mettere per iscritto le loro preghiere, dettagliate con problemi di salute, in buste chiuse. Un po’ di mnemotecnica e una radiolina nascosta per ascoltare le indicazioni della moglie Elizabeth, ed ecco il predicatore chiamare per nome e diagnosi medica i presenti e “guarirli”, contando sul temporaneo senso di benessere dovuto all’essere stati curati da Gesù – sperando che, come purtroppo capita, non sospendano cure salvavita.

C’è poi Uri Geller, il sedicente  sensitivo israeliano che piegava i cucchianini semplicemente sfiorandoli, grazie alla forza della sua mente. Un trucco semplice e ingegnoso che Randi ha più volte replicato, scontrandosi anche in tribunale con Geller che alla fine ha smesso di presentarsi come sensitivo ma semplicemente come prestigiatore.

Tuttavia la storia forse più interessante è quella del Progetto Alpha, uno studio sui poteri parapsicologici e paranormali. Randi scrisse al direttore del laboratorio Peter Phillips, fornendogli alcuni consigli su come condurre la ricerca. Alla fine vennero selezionati due giovani Steve Shaw e  Mike Edwards, in grado di muovere oggetti isolati in una campana di vetro, vedere il contenuto di buste sigillate eccetera. Poi, la rivelazione: i due non hanno poteri paranormali, ma sono semplici prestigiatori inviati da Randi, i cui consigli non sono stati evidentemente seguiti. 

Una lezione forse dura, per la comunità scientifica, ma utile e necessaria: “Per quanto tu possa aver studiato, per quanto tu possa essere intelligente, puoi essere ingannato”. Anni dopo, quando la rivista scientifica ‘Nature’ volle controllare gli esperimenti di Jacques Benveniste sulla memoria dell’acqua, coinvolse anche Randi. E con il protocollo allestito dal prestigiatore “imbroglione, bugiardo e impostore”, l’effetto non venne più rivelato e la memoria dell’acqua è oggi pseudoscienza.

Pseudoscienza alla base dell’omeopatia, che troviamo tuttora in commercio; Popoff è ancora attivo (e ricco) e come lui tanti altri truffatori. È difficile togliere alle persone quello in cui credono: per questo Randi non voleva limitarsi a demolire le false credenze ma, anche con la fondazione da lui creata, dare una maggiore consapevolezza. Attraverso la meraviglia di un vecchietto dallo sguardo penetrante che piega i cucchiani

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