Società

Alla maratona di Londra corrono... le scarpe magiche

Sarà una edizione limitata, ai soli top runner, quella 2020 per la Maratona di Londra, ai cancelletti di partenza oggi e condizionata dall'emergenza coronavirus.

La scarpa col tacco!
4 ottobre 2020
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Sarà una edizione limitata, ai soli top runner, quella 2020 per la Maratona di Londra, ai cancelletti di partenza oggi e condizionata dall'emergenza coronavirus. A tenere banco soprattutto una questione... di scarpe. Kenenisa Bekele, grande campione di questa intramontabile corsa, infatti, ha accusato le scarpe Alphafly NEXT% di avergli provocato ripetuti infortuni perché «instabili, informi e troppo morbide». Si tratta, secondo quanto riportato dal 'Corriere.it', "dell’ennesimo capitolo della battaglia di molti contro le «scarpe col tacco» che hanno sconvolto le prestazioni nelle prove di corsa degli ultimi anni costringendo la Federazione internazionale a introdurre delle nuove regole e limitando lo spessore delle suole a 40 millimetri". Per questo anche a Londra tutte le scarpe sono state sottoposto ad attento controllo. Si tratta di calzature difficili da trovare in commercio che costano dal doppio al triplo rispetto ai modelli standard da competizione e che, Nike a parte, hanno costretto gli altri produttori (Asics, Adidas, Mizuno e altri) a provare a colmare il ritardo nel gap tecnologico.

Per il 2020, dunque, la Maratona di Londra (che di solito sfiora ai 50 mila partenti) dovrà accontentarsi di cento atleti d’élite tra uomini e donne che gareggeranno correndo per 19 volte su un anello di 1'900 metri e per poi lanciarsi nel rettilineo finale sul Mall, davanti a Buckingham Palace. Col pubblico tenuto a distanza, anche tra i partecipanti (sottoposti a tampone l’ultima volta nel venerdì di vigilia) ci sono misure speciali per mantenere il distanziamento: i 100 atleti e i 500 membri dello staff indosseranno un leggerissimo sensore che suonerà se la distanza minima di un metro tra una persona e un’altra verrà infranta.

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