Società

Ibernati in Svizzera

Corpi in criosospensione in un bunker alpino: intervista all’avvocato Stefano Sutti di KrioRus, azienda russa interressata al business dell'ibernazione umana

27 ottobre 2018
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‘Addormentarsi’ oggi, nella speranza di essere ‘risvegliati’ domani. Come Biancaneve, anche se qui la Strega cattiva non c’è e al posto del Principe Azzurro ci sono scienziati in tute bianche.

Stiamo parlando della criosospensione, una morte apparente, in cui tutti i processi fisici e chimici del corpo umano vengono sospesi. Nell’azoto liquido, ovvero a -96 gradi centigradi, la temperatura del freddo assoluto. Da qui, il nome di criosospensione, sospensione nel freddo. Una morte nella speranza che, un giorno, tecnologia e medicina arrivino ad uno stadio tale da permettere che ci rianimino. Nel 2100, o forse nel 2247, o più in là, nell’anno 3000 e oltre.

Ce ne ha parlato l’avvocato Stefano Sutti, che con il suo studio legale segue la KrioRus, società che, come dice il nome, viene dalla Russia e si occupa di freddo, di gelo. Di criosospensione. Lo abbiamo incontrato alla presentazione alla stampa di Real Bodies, mostra che si tiene a Milano e che tratta del corpo umano, in tutti i suoi aspetti, dall’anatomia alla medicina, dalla ricerca scientifica più avanzata alla tecnologia per ovviare a pecche genetiche o di incidenti per arrivare alla ‘morte non morte’, alla criosospensione.

«Non è strano che sia io, un avvocato, ad intervenire nella presentazione di un servizio di tipo essenzialmente high-tech», ci dice subito il giurista italiano. «La verità è che mentre la tecnologia relativa alla rianimazione o alla cura della patologia che potenzialmente ha giustificato la sospensione crionica è una cosa ancora di là da venire, la tecnologia della criosospensione esiste da cinquanta anni. Ci sono stati enormi progressi, oggi abbiamo prodotti e procedure che sono molto meno dannosi per il corpo che viene criosospeso. A meno novantasei gradi centigradi, la temperatura dell’azoto liquido, tutto quello che è la chimica organica che porta al degrado delle funzioni biologiche viene sospeso. Il problema è il quadro normativo».

Quasi nessun Paese, in Europa, ammette il trattamento di criosospensione. Quasi ovunque, viene inquadrato come ‘assistenza al suicidio’, eutanasia, possibile solo nel nostro Paese, nel Regno Unito e in Olanda, ma sempre con procedure giuridiche e mediche molto rigide. Lo stesso vale per il trattamento di fine vita, a seguito di una malattia degenerativa, un tumore o altro. Figuriamoci se la richiesta di criosospensione partisse da quella che lo stesso Stefano Sutti definisce ‘crionica turistica’, ovvero quando «sto benissimo, sono vivo e vegeto, ma voglio vedere il mondo del 3000 e mi faccio sospendere crionicamente».

«Un tempo, nell’Europa cristiana, non si poteva fare l’autopsia, la cremazione stessa era una procedura che comportava la scomunica o non so che cosa. Adesso siamo diventati molto più liberali, e allora se posso farmi cremare o trasformare in un diamante, non c’è nessuna logica per cui non possa anche farmi criosospendere. Io dico al giudice, ‘no guarda, io sono morto, tu non ti preoccupare del fatto se sarò mai rianimato tra cento anni, trecento, duecentosettanta’».

Questioni commerciali

Ci sono anche molti altri aspetti, sempre legali ma più inerenti alla contrattualistica, al diritto commerciale. «Se io faccio un contratto con KrioRus, voglio anche una certa sicurezza che questa sarà in esercizio, tra duecento, trecento anni o quanto serva. La durata media di una società commerciale non è questa, normalmente. Ci vuole un modello di business che consenta alla società di offrire questi servizi al mercato, realizzando utili per gli azionisti, e avere un equilibrio economico che certifichi l’esercizio di questa attività in chiave professionale da parte di una serie di persone che devono essere pagate per farlo e prendono lo stipendio».

Per raccogliere fondi dal mercato e dagli investitori, KrioRus ha emesso una criptovaluta specificatamente collegata alla sua attività: una soluzione che non ha certo sollevato entusiasmo nel mondo della politica, che non vede questi strumenti di buon occhio. «Un altro problema è come la società fa uso della somma che io pago, magari a rate, nel corso della mia vita, per un tempo indeterminato o in una volta sola, una somma fissa o una somma variabile fino a quando avrò bisogno di essere criosospeso, ma alla fine della fiera io devo avere l’azoto liquido pagato per sempre».

Insomma, come faccio ad essere sicuro che quanto pago basti per mantenermi in criosospensione fino al momento giusto? La soluzione potrebbe essere «un sistema di tipo assicurativo o cumulativo o altro, con cui vado a pagare il mio stoccaggio e la mia crioconservazione a -96 gradi centigradi, e devo pagarli soltanto con gli interessi, senza intaccare il capitale».

Perché poi possa essere rianimato, devono succedere due cose. Innanzitutto, la tecnologia della rianimazione. «Ci stiamo avvicinando. Sono stati ottenuti risultati molto interessanti con piccoli mammiferi, topi, conigli, ma il corpo umano è grosso, il nostro cervello è molto delicato, per evitare la formazione di cristalli di ghiaccio è necessario sostituire il sangue e altri liquidi con sostanze che sono sì antigelo ma anche tossiche. E poi, se mi sono fatto sospendere perché avevo un cancro terminale, vengo rianimato e ho ancora il mio cancro terminale, non ho risolto molto. Per questo nel processo di criosospensione è previsto il ‘monitoraggio dei progressi tecnologici’, ovvero una fase in cui si verifica se esistono le condizioni per rianimare un corpo con successo, libero da eventuali patologie».

In Ticino un centro di stoccaggio dei corpi in sospensione?

La Svizzera, in tutto questo, non c’entra solo perché offre un panorama legislativo più liberale. C’è un aspetto molto più ‘pratico’, commerciale. «Esiste un progetto per realizzare un centro di stoccaggio dei corpi in sospensione in Svizzera, probabilmente in Ticino, destinato ad essere un centro di raccolta più vicino all’Europa Occidentale e Centrale». Insomma, nei forzieri elvetici, accanto a quadri, ori, preziosi vari, un giorno potremmo trovare anche corpi in attesa di essere rianimati. Una serie di Biancaneve, in attesa del loro Principe Azzurro.

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