Società

Droghe, smartphone e insonnia: in uno studio i rischi  crescenti per la mente degli adolescenti

Mal di sonno
13 dicembre 2017
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Allarme sonno per gli adolescenti: per almeno il 10% delle notti dormono meno di 6 ore. A 18 anni il 75% dei ragazzi dorme meno di 8 ore e solo il 3% dorme più di 9 ore. Il loro cervello, più vulnerabile perché in pieno sviluppo, può risentire della carenza cronica di sonno. La corretta maturazione della mente dei teenager è sotto attacco anche per via dell’abuso, sempre più frequente e sempre più precoce, di sostanze.

È il ritratto a tinte fosche dei ragazzi tratteggiato da ‘Quando tutto cambia. La salute psichica in adolescenza’, degli psichiatri italiani Claudio Mencacci e Gianni Migliarese. «Studi su campioni ampi (più di 100mila ragazzi) – dice Mencacci – hanno trovato una forte correlazione tra disturbi del sonno (quantità di sonno inadeguata, scarsa qualità del sonno e eccessiva sonnolenza diurna) e uso di smartphone e social network soprattutto nelle ore serali. L’insonnia agisce da detonatore, ampliando la vulnerabilità individuale a differenti patologie psichiche, come depressione o alterazioni dell’impulsività. La deprivazione di sonno, specialmente se cronica, può produrre conseguenze sul lungo periodo in termini di formazione dei circuiti cerebrali. E i rischi dell’uso di smartphone e pc vanno al di là dell’influsso sul sonno: l’esposizione al gaming, ad esempio, ha effetti sullo sviluppo di specifiche aree cerebrali. I videogame sono legati a un aumento di comportamenti impulsivi e aggressivi. La tecnologia, inoltre, modifica le modalità con cui i ragazzi si relazionano tra di loro».

Vi sono anche altri rischi per i giovani: il 33% degli studenti italiani ha provato almeno una droga. La più usata è la cannabis, almeno una volta dal 32% degli intervistati. Circa il 16% degli studenti è un utilizzatore corrente di cannabis. La sua diffusione tra i giovani è pari, se non superiore, in Italia, a quella del fumo di sigaretta. Inoltre, tra le nuove sostanze la più utilizzata è la cannabis sintetica (Spice) assunta almeno una volta dall’11,6% dei ragazzi intervistati.

Circa il 10% degli adolescenti, indica Mencacci, «si dichiara globalmente insoddisfatto della propria vita, delle relazioni amicali, familiari e della propria salute. I dati nazionali e internazionali riscontrano tassi simili di ragazzi con manifestazioni depressive o sintomi d’ansia. È a questi giovani che bisogna prestare attenzione facilitando il riconoscimento di tutti quei fattori tossici che possono favorire l’esordio e il mantenimento di patologie psichiche».

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