Scienze

Covid, sui social media meglio l’esperto della celebrità

Ricercatori di Losanna hanno studiato come cambia la risposta delle persone agli appelli anti-Covid fatti da star, scienziati e politici

Anthony Fauci meglio di Kim Kardashian (Keystone)
8 febbraio 2021
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Lavarsi bene le mani, limitare i contatti, mantenere le distanze: raccomandazione che, nell'ultimo anno, abbiamo sentito in continuazione e che hanno dato il loro contributo a contenere la pandemia di Covid. Tuttavia, mentre diversi studi hanno analizzato le migliori modalità di comunicazione, pochi si sono soffermati sull'effetto che ha la fonte dell'invito. Cambia qualcosa se l'invito viene da una celebrità come Tom Hanks, da un politico come Simonetta Sommaruga o da un esperto come l'immunologo statunitense Anthony Fauci?

Sì, e anche molto è la conclusione di uno studio condotto dallo psicologo dell'Università di Losanna Ahmad Abu-Akel e dagli informatici del Politecnico di Losanna Andreas Spitz e Robert West. La ricerca, pubblicata su Plos One (‘The effect of spokesperson attribution on public health message sharing during the COVID-19 pandemic‘) presenta a dire la verità diversi limiti, il primo dei quali è certamente quello di basarsi interamente su dati raccolti su Facebook. L’ampio campione – oltre 12mila persone da sei Paesi, Svizzera inclusa – e le accortezze statistiche certo migliorano la rappresentatività dei partecipanti, ma ugualmente il dubbio sull'estendibilità dei risultati al di fuori di quel social media rimane. Inoltre, la ricerca ha preso in considerazione solo pochi soggetti: due celebrità (Kim Kardashian e il già citato Tom Hanks), capi di governo o ministri della sanità dei Paesi in cui si è svolta la ricerca e un unico esperto, Anthony Fauci. Come parametro per il successo del messaggio si è infine presa la volontà di ricondividere l'appello dichiarata in un formulario.

I risultati sono comunque chiari: le celebrità non sono una buona scelta per questo genere di campagne di sensibilizzazione e la raccomandazione di lavarsi spesso le mani sarà più facilmente condivisa sui social media se a farla è un esperto piuttosto che un attore. Anthony Fauci meglio di Tom Hanks e Kim Kardashian, con in mezzo i politici in ordine sparso (Sommaruga meglio di Trump, cosa che non dovrebbe sorprendere nessuno).

Risultati per altro in linea con le raccomandazioni dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi per la comunicazione in caso di pandemia: avere un singolo interlocutore che non sia un politico. Una prassi che, secondo i ricercatori romandi, andrebbe seguita anche per le campagne di vaccinazione: meglio se a farsi portavoce dei vaccini per il Covid siano esperti, non i politici e meno ancora le celebrità.

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