Scienze

Dai rover su Marte ai buchi neri, la scienza del 2020

Quattro missioni sul pianeta rosso l'anno prossimo: a luglio Nasa, Europa con Russia ed Emirati Arabi Uniti, ad agosto la Cina

Il rover su Marte (Foto Keystone)
27 dicembre 2019
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L'invasione di Marte nel 2020, con l'arrivo di tre rover da Nasa, Europa e Cina, accanto a nuove straordinarie scoperte sui buchi neri e al primo lievito artificiale: sono queste secondo la rivista Nature alcune delle maggiori attese per la scienza del 2020.

Sono quattro le missioni che si preparano a raggiungere Marte: in luglio è previsto il lancio di Mars 2020 della Nasa, con il rover destinato a raccogliere campioni di roccia da riportare a Terra in futuro; sempre nel luglio 2020 è atteso il lancio della missione ExoMars 2020 delle agenzie spaziali europea (Esa) e russa (Roscosmos) con il rover Rosalind Franklin che cercherà tracce di vita a due metri di profondità; ancora in luglio gli Emirati Arabi prevedono di lanciare Mars Hope, la loro prima sonda nell'orbita marziana, e in agosto sarà la volta della missione cinese Huoxing-1, che libererà un piccolo rover.

Attese novità anche in astrofisica e fisica: la collaborazione Event Horizon Telescope (Eht), dopo la prima foto di un buco nero che nel 2019 ha fatto il giro del mondo, la stessa collaborazione Event Horizon Telescope (Eht) finanziata dalla Commissione Europea, punta a fotografare il buco nero Sagittarius A* che si trova al centro della Via Lattea; intanto la sonda europea Gaia si prepara a completare la mappa 3D della Via Lattea.

Grandi attese anche per la pubblicazione delle osservazioni delle onde gravitazionali fatte nel 2019 dalla collaborazione americana Ligo e dall'europea Virgo, mentre il Cern di Ginevra guarda a un acceleratore sei volte più potente del Large Hadron Collider (Lhc), destinato a prenderne il posto.

Per le scienze della vita la grande sfida passa per la biologia sintetica, che punta a ottenere il primo lievito artificiale, Synthetic Yeast 2.0, il cui Dna è interamente progettato al computer. Dopo il via libera in Giappone, si attendono gli esperimenti di Hiromitsu Nakauchi, che nell'università di Tokyo ha in programma di coltivare tessuti umani in embrioni di topo e ratto per ottenere organi umani per i trapianti; in Indonesia, a Yogyakarta, si prepara il test che potrebbe arrestare la diffusione della febbre dengue, basato su zanzare che trasportano i batteri Wolbachia, che impediscono di replicarsi ai virus che causano la malattia.

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