Ticino7

Siamo tutti fratelli: lo dice il Dna, lo racconta un libro

La famiglia cui apparteniamo è molto più ampia di quanto pensiamo. Lo mostra una ricerca genealogica millenaria.

(Geoff Hutchison via Flickr)
3 novembre 2018
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Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

La divulgatrice scientifica Karin Bojs, nel suo recentissimo volume 'I miei primi 54’000 anni'. Storia della mia famiglia e del nostro DNA (in italiano edito da Utet), ha svolto i fili della sua storia genetica. Il tutto è partito da una visita al museo Falbygden, in Svezia, dove si è trovata di fronte a «La ragazza dei lamponi», ricostruzione in silicone di una donna vissuta 9’000 anni fa che le assomigliava molto.

Così ha deciso di iniziare un’indagine genealogica, prima spulciando polverosi atti di nascita e morte dei suoi avi, chiedendoli ai componenti della sua famiglia, per poi passare a una mappatura del DNA. Ha visitato paesi, intervistato ricercatori, letto studi scientifici, è risalita indietro nel tempo, ripercorrendo i rami di un albero genealogico vecchio di millenni. L’idea era quella di raccontare la storia del popolo europeo attraverso la sua famiglia, i suoi antenati.

La linea materna

«Grazie alle nuove tecnologie relative all’investigazione del DNA, alle recenti ricerche, oggi siamo veramente in grado di delineare un quadro nuovo e più accurato della discendenza europea» spiega la ricercatrice. L’Europa è stata interessata da tre grandi ondate migratorie. All’inizio quella dei cacciatori, che poi si sono mischiati con gli agricoltori provenienti dal Medio Oriente. Infine, 5’000 anni fa, un nuovo afflusso migratorio dalle steppe della Russia ha interessato tantissime persone in Europa, il 50% in Scandinavia.

Quella indagata nel libro è la famiglia U5B1B1 e la sua progenitrice, Ursula, come l’ha chiamata la scrittrice. Grazie al test del DNA, Bojs ha potuto rintracciare la sua linea materna fino a trentamila anni fa. La sua casata viveva nella regione iberica e, via via, ha attraversato tutta l’Europa, arrivando in Svezia quando non c’era più ghiaccio.

Ma questa è solo una parte della storia.

Il messaggio finale di tutta la ricerca è che noi siamo un miscuglio di tantissime e diverse ondate e Ursula è solo una porzione dell’eredità genetica della scienziata. Il libro inizia con la storia di un’altra donna Sapiens, vissuta in Medio Oriente, che ha avuto un incontro sessuale con un uomo di Neanderthal, da cui è nato un figlio che, a sua volta, ha generato. Noi proveniamo dall’Africa, l’abbiamo lasciata più di 54’000 anni fa. Ci siamo sempre tenuti a distanza dai Neanderthal, che vivevano in Asia, ma abbiamo tracce del loro DNA nel nostro genoma.

La linea paterna

Nel libro c’è anche la linea paterna che risale alla madre della madre della madre… del padre: a 11’000 anni fa. Qui la storia è completamente diversa, si svolge in Turchia e nell’attuale Siria, dove le prime contadine hanno cominciato la coltivazione di frumento e ceci, addomesticato mucche, pecore ecc. Anche questo fa parte del lignaggio dell’autrice… e di tutti noi europei. Proveniamo dalla corrente migratoria della regione che oggi chiamiamo Siria. Il messaggio finale di tutta la ricerca è che siamo un miscuglio di tantissime e diverse migrazioni. In Svezia ci sono moltissimi genealogisti che si occupano della ricerca della discendenza sulla base del DNA. In passato, si utilizzavano i registri parrocchiali. Oggi, la cosa migliore è mettere insieme questi dati anagrafici con i racconti dei familiari e il DNA, per ricostruire al meglio il nostro albero genealogico. Esistono anche i DNA Café, dove esperti di genealogia aiutano chi vuole farsi un’esperienza in questo ambito, e anche gruppi su Facebook. Karin Bojs suggerisce di creare un gruppo nella propria città.

 

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VIAGGIO NEI GENI

Come funziona il DNA? Il sistema è ben noto: ne riceviamo metà dalla mamma e metà dal papà che, a loro volta, ne ereditano il 50% da entrambi i genitori, e così via. Tutti questi frammenti di DNA dei nostri antenati fanno
di noi gli individui che siamo e, generalmente, non amiamo mettere in discussione la nostra origine. Dal 2016 a oggi, 18 milioni di persone in tutto il mondo hanno guardato un video su YouTube promosso da un motore di ricerca
di viaggi indipendente.

Nel film, girato a Copenaghen e diretto da Jeppe Rønde, si vedono alcuni dei 67 intervistati di diverse nazionalità, ai quali è stato chiesto di sottoporsi al test del DNA per conoscere la propria progenie. Alla fine, si scopre che tutti hanno qualcosa in comune con altre stirpi, tra cui anche quelle con le quali credevano di non poter andare d’accordo. Gli ideatori di questo breve documentario hanno dato ai volontari una provetta da riempire di saliva e, dopo averla analizzata, hanno consegnato loro la mappa con le percentuali della discendenza genetica di ognuno. Risultato: in senso lato, siamo tutti cugini. «Il test del DNA dovrebbe essere obbligatorio» ha detto commossa una partecipante. 

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