Da sabato 25 gennaio al via i concerti invernali. Il direttore Nikiforoff: ‘Vogliamo suonare musica che ci piace e valorizzare le eccellenze locali’
L’Orchestra Arcadia, sul podio il suo direttore Piotr Nikiforoff, scalda i motori e si appresta ad affrontare la serie di concerti invernali, tra brani originali in prima esecuzione mondiale, la riscoperta di una sinfonia suonata non così spesso e col prestigio di essere invitata e messa in cartellone anche al Teatro Sociale di Como, assieme a orchestre professioniste. L’apertura sarà sabato 25 gennaio all’Auditorio Stelio Molo di Lugano, alle 20.30, con replica alla chiesa di San Francesco di Locarno alle 17 il giorno dopo, alla sala dell’oratorio di Balerna domenica 2 febbraio alle 17 e, si diceva, a Como domenica 9 marzo sempre alle 17.
È un percorso in continua crescita quello dell’Arcadia, che si nota sia dai programmi sempre bilanciati tra pagine note e capolavori più di nicchia, sia dall’interesse suscitato anche all’estero. Niente male per un’orchestra che conta una cinquantina di musicisti e composta in larghissima parte da amatori di alto livello, insegnanti e studenti di musica ed ex professionisti.
Il programma, dunque: innanzitutto due brani scritti da compositori professionisti con i quali l’Arcadia intrattiene uno stretto rapporto musicale: “Fantasia sulla Cavergnesa” (2023) di Peter Czarneckie e “Concerto for french horn and orchestra” (2022) di Chun He Gao, che vedrà come solista la rinomata cornista svizzera Zora Slokar. A completare il programma, la Seconda sinfonia di Jean Sibelius con, in organico, tra i primi violini, anche Satu Jalas, nipote del celebre autore finlandese, che si esibirà con lo strumento appartenuto allo stesso Sibelius. Assieme all’Arcadia, si esibiranno il soprano Hilary Aeschliman e il mandolinista Giorgio Caneva. A completare il tutto, un’introduzione di Laura Fischer Nikiforoff con un omaggio alla tradizione musicale popolare del nostro cantone.
Il Maestro Nikiforoff, a colloquio con ‘laRegione’, non nasconde il suo orgoglio. A partire dalla scelta del programma, frutto «dei brainstorming e delle discussioni nella commissione artistica dell’Arcadia, fatta di musicisti, che prende in considerazione vari fattori: il primo è che vogliamo scegliere brani belli e divertenti da suonare, interessanti dal punto di vista musicale e anche trovare delle chicche, se non delle rarità». Effettivamente, «la Seconda sinfonia di Sibelius è raramente suonata, quindi cerchiamo di soddisfare sia noi nell’esecuzione sia il pubblico permettendogli di ascoltare pagine di musica bellissima ma non molto diffuse». Questa sinfonia, per Nikiforoff, è molto importante: «Studiarla con i musicisti dell’Arcadia e poi dirigerla mi permette di crescere musicalmente e umanamente, con tutto il significato che porta con sé questo lavoro. Sibelius compose questa sinfonia a Rapallo, in Italia, e l’inizio richiama proprio le onde del mare che per lui era quello del Nord, ma che invece nel proseguo della composizione richiama una sua collocazione ideale in Italia». Aggiungendo come «nel secondo movimento c’è un discorso quasi filosofico che traspare, quello smarrimento che ogni persona può vivere nella sua vita e che poi però svanisce, con un orientamento e una direzione da prendere che ritornano ringraziando energie cosmiche e potenti. È veramente una sinfonia incredibile».
A suonare ci sarà anche, nei violini, la nipote di Sibelius: «È un fatto davvero incredibile essere riusciti a combinare questo incontro, e ci sarà addirittura anche la sua pronipote nei violoncelli. Io, i musicisti dell’Arcadia e spero anche il pubblico ci sentiamo davvero fortunati, felici e orgogliosi anche perché proprio la nipote di Sibelius prenderà la parola per raccontare questa esperienza e i suoi sentimenti».
Ma non di solo Sibelius vive il programma dei concerti invernali dell’Arcadia. Infatti, «siamo molto contenti di dare spazio a compositori locali e di suonare pagine di musica scritte da compositori in vita. È raro e bellissimo». Chun He Gao, violinista in pensione e membro dell’Arcadia, «ha composto questo concerto per corno e orchestra che trovo veramente bello, un concerto in movimento unico ma con vari passaggi da moderato, ad allegro, ad adagio... esattamente come lo scorrere della vita. Gao ha fatto tanti anni fa del Ticino la sua casa, ed è un’influenza che si sente molto nella sua musica».
L’inizio del programma, invece, vede un collegamento con la letteratura e il teatro. Perché, assieme alla “Cavergnesa”, «ci saranno delle letture da “Il fondo del sacco” di Plinio Martini, soprattutto relative alla migrazione di molti valmaggesi negli Stati Uniti. E il collegamento che proponiamo è la voce di Hilary Aeschlimann, soprano svizzero ma statunitense di nascita. Alle letture, al canto si unirà il mandolino di Giorgio Caneva, per poi lasciare spazio all’orchestra che completerà la Fantasia in stile swing, movimentato, divertente, rimarcando il collegamento con l’America».
Infine, spiega ancora il Maestro Nikiforoff, «siamo orgogliosissimi che il Teatro Sociale di Como abbia inserito in abbonamento, assieme ad altre orchestre professionali, la nostra. Abbiamo anche lavorato, assieme al regista, a un percorso teatrale con giochi di luce interessanti per accompagnare al meglio la musica che suoneremo».