Ticino7

Shinrin-yoku, ovvero un bagno nel bosco

Una tecnica di meditazione giapponese, basata su pratiche molto consuete anche in Svizzera

(Wikimedia)
15 dicembre 2018
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Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

La foresta ha sempre «esercitato sugli uomini sensazioni di mistero e di sacro e il bosco è stato il primo luogo di preghiera», scrive Mario Rigoni Stern nel bellissimo Arboreto selvatico. E Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis historia, scrive che «non meno degli Dei, non meno dei simulacri d’oro e d’argento, si adoravano gli alberi maestosi delle foreste». Non ci sarebbe dunque bisogno di andare fino in Giappone per dare il giusto posto alla natura, ma lo shinrin-yoku ha il pregio di essere una vera e propria guida per «trarre benefici dall’immersione nella foresta», come dice il nome. Questa disciplina giapponese di crescita individuale parte dal presupposto che l’essere umano a contatto con la natura è più sano, più libero a livello spirituale, meno influenzabile e assoggettabile, e si allontana da ciò che genera dolore e sofferenza.

Dal Sol Levante alle Alpi

Nata negli anni Ottanta, rappresenta una via verso la felicità, come eudemonia, principio e fondamento della vita morale, prendendo a modello la natura. È una vera e propria arte del benessere, riconosciuta da psicologi e ricercatori scientifici, e per questo sovvenzionata dal sistema sanitario nazionale giapponese. Lo shinrin-yoku, o molto più semplicemente la compenetrazione con la natura, è una forma di prevenzione di patologie fisiche e psichiche, in grado di attenuare lo stress, rinvigorire il sistema immunitario, riequilibrare la pressione arteriosa e il battito cardiaco, far diminuire il colesterolo. È una gioiosa cura di sé che si sta velocemente diffondendo anche in Ticino.

Istintivamente si sente l’esigenza – a volte quasi l’urgenza – di andare a fare una passeggiata in montagna o nei boschi. Appena ci si addentra nella natura, si percepisce uno stacco dalla vita sociale e si entra immediatamente in se stessi. La pratica dello shinrin-yoku potenzia questa consapevolezza. Non c’è bisogno di andare lontano, basta il bosco dietro casa, ma questa esperienza può essere vissuta anche partecipando a una delle escursioni nelle foreste del Giappone e del Myanmar, degli altipiani della Siberia e dell’Himalaya o, molto più responsabilmente, dei nostri boschi, organizzate da VoyagesIllumination (voyagesillumination.com). Questa associazione ticinese propone anche un viaggio virtuale nella natura, attraverso un corso online sullo shinrin-yoku, nel quale è possibile apprenderne i principi per poi applicarli anche nel contatto consapevole con una piantina coltivata sul nostro piccolo balcone.

Per saperne di più

Lo shinrin-yoku è strettamente connesso all’estetica giapponese, una filosofia nata duecento anni fa, influenzata dal buddismo, dallo zen e dallo shintoismo. Le meditazioni che vengono praticate nel verde sono molto potenti e portano in un’altra dimensione, liberano dall’ipnosi che la società esercita su di noi, dal tempo lineare, dalla logica deterministica, dal consumismo, mettendoci in contatto con le kami, le divinità naturali che ispirano l’uomo attraverso la contemplazione della natura. Su questo argomento esistono diversi libri. Tra questi vi segnaliamo: Shinrin yoku. Ritrovare il benessere con l’arte giapponese del bagno nella foresta (Giunti) di Annette Lavrijsen;  Shinrin-yoku: immergersi nei boschi (Rizzoli) di Qing Li; Shinrin-yoku. La teoria giapponese del bagno nella foresta per ritrovare il proprio equilibrio (Gribaudo) di Yoshifumi Miyazaki; Shinrin-Yoku, l’immersione nei boschi (Studio Tesi) di Selene Calloni Williams e Noburu Okuda Dō. È inoltre possibile partecipare alle attività promosse da centri culturali o gruppi informali come la Shinrin-yoku Academy del Friuli-Venezia Giulia.

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