A Giubiasco, nello Spazio polivalente Arte e Valori, dal 28 ottobre al 3 dicembre un omaggio alla Valle di Blenio e a due artisti che ne sono originari
Si apre sabato 28 ottobre a Giubiasco, allo Spazio polivalente Arte e Valori, ‘Arte vallerana’, un omaggio alla Valle di Blenio e a due artisti che ne sono originari, accomunati in parte da una matrice comune: il legno.
Angelo Ferrari lo lavora con passione, producendo forme e figure nostrane, e anche bizzarre. Di famiglia contadina, nasce a Ludiano il 22 marzo del 1945. Dopo le scuole dell’obbligo e un anno presso l’Istituto Agrario di Mezzana, inizia il tirocinio di suolino a Biasca. Nel 1970, segue un corso di geriatria a Bellinzona e si dedica fino al 1993 agli anziani della casa di riposo di Acquarossa. Dal 1978 al 1981 partecipa a corsi serali di intaglio su legno a Malvaglia: dal 1993 in poi si dedicherà alla scultura, dedicandosi principalmente a volti, figure, animali, composizioni articolate e rappresentazioni religiose, tra cui numerosi presepi. Angelo Ferrari presenta le sue opere al pubblico da quasi quarant'anni.
Dal legno, Ubaldo Monico (1912-1983) estrae scorci paesani e astrattismi esistenziali. Dall'infanzia dolorosa per la perdita del padre e della sorella, Monico – nato a Dongio – è insegnante per lunghi anni nei vari gradi di scuola. Completa la sua formazione con studi in Lettere all’Università di Friburgo e in parallelo s'incammina nel mondo dell'arte. Nel 1932 intraprende la ricerca silografica sotto la guida di Ettore Cozzani, direttore della rivista italiana ‘l’Eroica’. Grande influenza ebbe su di lui l’artista e silografo ticinese Aldo Patocchi. A 60 anni Monico adotterà anche la tecnica calcografica, e in seguito l’uso del colore. Tra i temi principali della sua ricerca espressiva, paesaggi, teste, nature morte, strutture e scritture, spazio e cosmo.
La mostra sarà visitabile sino al 3 dicembre, aperta anche di sabato a domenica dalle 14 alle 17. Per visite fuori orario e scuole interessate, contattare lo 076 435 19 46.