Succedeva oggi 50 anni fa. Gli eventi che hanno caratterizzato la prima giornata in cui fu lanciata la missione umana sul nostro satellite

Il giorno del lancio è un mercoledì. A Cape Canaveral le ultime ore coi piedi per terra degli astronauti Neil Armstrong, Edwin "Buzz" Aldrin e Mike Collins cominciano alle 4.15 (le 9.15 in Svizzera) com la sveglia e con una colazione di esattamente 25 minuti. Menu: bistecca, uova strapazzate, caffè e succo d'arancia.

Poi i controlli medici, la vestizione con le tute spaziali, l'uscita tra i tecnici della Nasa con in mano la valigia che fornisce loro ossigeno e lo spostamento di venti minuti alla rampa di lancio con un bus. Solo due piccoli problemi fanno capolino nel complesso equipaggiamento di terra, entrambi correggibili: una lampadina non funzionante e una valvola che perdeva.

Alle 9:31:51 (le 14.31 in Svizzera) viene dato il segnale di accensione dei cinque grandi motori del gigantesco razzo Saturno V. Nove secondi dopo, esattamente alle 9.32 i bracci che tengono a terra il vettore vengono spostati. Il razzo si alza nel cielo terso, lasciando la torre di lancio e in 12 minuti raggiunge l'orbita (ellittica) prestabilita.
Due ore e 44 minuti dopo si riparte: dopo aver completato un'orbita e controllato che tutto funzioni, alle 17.16 (ora Svizzera), il terzo stadio del Saturno V si accende di nuovo mettendo la capsula e gli astronauti in rotta per la Luna, dove arriverà tre giorni dopo.


Poi, alle 17.47 inizia il balletto spaziale: il modulo di comando si separa dal terzo stadio del Saturno V, si gira e aggancia il modulo lunare (Lem) ancora attaccato al vettore. Lo estrae e in questa configurazione viaggiano 384mila chilometri verso il nostro satellite naturale.

