Culture

I fabbricasvizzeri e i diritti umani

14 ottobre 2015
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Un capolavoro del cinema svizzero, una sala piena e attenta e un bel dibattito su identità nazionale e integrazione: così si è aperta, stamattina alle 9, la seconda edizione del Festival per i diritti umani di Lugano.
Nonostante abbia quasi quaranta anni, 'Die Schweizermacher' di Rolf Lyssy, unico film non recente, del festival, non ha avuto difficoltà a raggiungere il pubblico di studenti, ragazzi e ragazze i cui genitori, facendo due conti, erano bambini quando il film uscì nelle sale. Del resto, il tema dell'integrazione degli stranieri è ancora importante, e forse alcune figure hanno addirittura guadagnato d'attualità, come la vicina che critica la straniera che non mette le tende bianche alla finestra mentre non ha nulla da ridire sul compatriota che passa la giornata a sparare ai piccioni con il fucile. Tutti spunti di riflessione poi sviluppati nel dibattito successivo con la direttrice del festival Jasmin Basic e il filosofo Franco Zambelloni.