Ticino

A 80 km/h sull’A2, ‘non si prevede un trasferimento del traffico sulle strade cantonali’

Il governo risponde alle preoccupazioni di Isabella (Centro) e cofirmatari: ‘Un limite non fisso, ma variabile a seconda delle condizioni del traffico’

Un sistema che contribuisce ‘a ritardare la formazione di code e a contenere gli ingorghi in generale’
(Ti-Press)
15 dicembre 2025
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“Il limite non sarà fissato a 80 chilometri orari, bensì sarà variabile a seconda delle condizioni del traffico”. Mette i puntini sulle ‘i’ la risposta del Consiglio di Stato all’interrogazione presentata dal deputato del Centro Claudio Isabella. L’atto parlamentare prendeva spunto da una comunicazione dell’Ustra, l’Ufficio federale delle strade, sul tema della congestione autostradale. Un fenomeno che, secondo l’Ustra, viene combattuto non aumentando la velocità, ma rendendola più uniforme. Tradotto: abbassando temporaneamente il limite a circa 80 chilometri orari, i flussi diventano più stabili e si riducono le code. Isabella e cofirmatari (tutti del Centro) temono però che un “limite di 80 chilometri all’ora, anche se applicato solo in certi periodi, rischi di ridurre la funzionalità dell’autostrada A2 a quella di una semplice strada cantonale, compromettendo così l’efficienza della principale arteria di collegamento del cantone”. E che anzi “si tratta di un intervento che non affronta la causa principale, cioè l’eccessiva domanda rispetto alla reale capacità della strada”.

‘Renderemo attenta l’Ustra delle criticità’

Il sistema introdotto dall’Ustra, premette nella sua risposta il governo, “si chiama SDinSP, sfrutta algoritmi e dati in tempo reale ed è già in funzione su circa 1’015 chilometri della rete nazionale, nonché su circa 46 chilometri della rete nazionale nella zona Ticino-Grigioni. Per raggiungere l’obiettivo di ridurre entro il 2030 del 25% le ore di coda annue rispetto al 2015, l’Ustra intende ora estendere questo principio a ulteriori tratti autostradali, tra cui l’intera tratta A2 su territorio ticinese. Di questa intenzione il Consiglio di Stato non è stato informato direttamente e coinvolto nelle fasi di analisi”. Nel merito delle domande di Isabella, “assunto che abbassando progressivamente la velocità massima consentita da 120 a 100 o 80 chilometri orari sia possibile ridurre le differenze di andatura fra i veicoli e rendere più uniforme e scorrevole la circolazione su un determinato tratto, ciò permette – evidenzia il governo – anche di aumentare la sicurezza e la capacità di trasporto complessiva dell’autostrada, contribuendo a ritardare la formazione di code e a contenere gli ingorghi in generale”. Tuttavia, “nell’ambito dell’attuazione e informazione che avremo con l’Ustra sull’estensione di questa misura, il Consiglio di Stato renderà attente le autorità federali che la misura rischia di essere penalizzante per la nostra realtà locale, anche se oggettivamente il traffico di transito (quindi non locale o transfrontaliero) è fortemente aumentato negli ultimi anni”, scrive l’Esecutivo.

‘Maggiore sicurezza e capacità di trasporto’

Rispetto alle preoccupazioni dei parlamentari, il Consiglio di Stato dà rassicurazioni: “L’obiettivo della misura è proprio quello di evitare il riversamento del traffico dall’autostrada alle strade cantonali. Infatti, generalmente il traffico si trasferisce sulle strade cantonali quando quello autostradale è bloccato”. In poche parole, “siccome le misure messe in atto mirano a evitare preventivamente il crearsi di blocchi del traffico, non ci si attende un trasferimento del traffico sulle strade cantonali”. Anche perché “le misure intraprese dall’Ustra in tutta la Svizzera sono il frutto di analisi e sperimentazioni sul campo con dati reali, che hanno dimostrato nel resto del Paese come la capacità massima sia raggiungibile con una riduzione della velocità pari a circa 85 chilometri orari”. E quindi: “Pur essendo criticata, la misura, tecnicamente già oggi applicata, permette di aumentare la capacità di transito sui tratti interessati e migliorare anche la sicurezza”.

Il sistema, ricorda in ultima battuta il Consiglio di Stato, è già attivo sul tratto Lugano Nord-Chiasso (in entrambe le direzioni), tra Quinto e Airolo (solo verso nord) e lo sarà da novembre tra Bellinzona Sud e Bellinzona Nord (due direzioni). Anche se “il Cantone Ticino non è stato direttamente coinvolto, si presume che lo sarà in futuro, attraverso una consultazione”.