Ticino

‘Oberati dalla burocrazia e dal crescente carico di lavoro’

L’assemblea Ocst-docenti tenutasi ieri a Lugano avalla una risoluzione: ‘Necessari interventi concreti per ridurre e per gestire meglio i diversi compiti’

Troppi formulari, resoconti e incontri
(Keystone)
4 dicembre 2025
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Meno burocrazia e un alleggerimento del carico di lavoro. Sono queste le due principali rivendicazioni della risoluzione approvata dall’assemblea ordinaria Ocst-docenti tenutasi ieri a Lugano.

‘Necessari interventi concreti’

“Migliaia di insegnanti – si legge nella risoluzione – lavorano quotidianamente con passione, dedizione e grande investimento personale. Per realizzare gli scopi dell’insegnamento e non vanificare questo impegno è fondamentale che la visione educativa e formativa prevalga sulle logiche manageriali e amministrative che stanno soffocando la scuola e ne condizionano l’attività”. Non solo. “Oggi – continua il testo – i docenti in Ticino sono oberati da una crescente burocrazia e dall’aumento del carico di lavoro dovuti ai numerosi cambiamenti che stanno caratterizzando la scuola. Tra le varie attività è rilevante la quantità di formulari e di resoconti da compilare oltre alla partecipazione ai numerosi incontri con figure specializzate e con i colleghi, talvolta per lavori puntuali legati a un singolo progetto formativo. Pertanto l’assemblea chiede interventi concreti per ridurre e per gestire meglio i diversi compiti con cui si trovano confrontati gli insegnanti”. A interpellare i docenti, anche “la richiesta delle autorità scolastiche di seguire in modo sempre più didatticamente differenziato e personalizzato gli allievi”, che “genera un evidente aumento del tempo di lavoro per preparare e ricalibrare i sussidi didattici, per gestire le attività in aula, per valutare gli esiti scolastici degli allievi e per confrontarsi con altri professionisti (docenti e non) e con i genitori”.

Le rivendicazioni

Ed è per queste ragioni che, a detta dell’assemblea, è necessario ridurre il numero massimo di allievi per classe, ridurre il numero massimo di allievi complessivi per docente, ridefinire il coefficiente tra ore-lezione e ore-lavoro, riconoscere sgravi orari legati alla co-docenza, riconoscere sgravi orari rapportati al numero di percorsi didattici personalizzati da effettuare e riconoscere uno sgravio orario per chi lavora in più di due sedi.

C’è poco da fare, stando agli insegnanti, “per tutelare realmente la qualità della scuola, che comprende la salute e il benessere di allievi e docenti, è necessario intervenire sullo squilibrio strutturale e crescente tra le risorse a disposizione dell’insegnante (in termini di tempo, di spazi, di condizioni quadro in cui agire e di competenze) e le aspettative del datore di lavoro e della società”.