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Premi, il Centro dimezza l'iniziativa leghista: ‘50 milioni, ma premi dedotti lo stesso’

Il controprogetto di Dadò e Agustoni: ‘Deduzioni di 14mila franchi per le coppie e 7mila per i singoli, solo per le casse malati: obiettivo rispettato’

In sintesi:
  • Piccaluga: ‘La solita uregiattada del Centro…’
  • Plr e Ps freddi a dir poco
E si continua...
(Ti-Press)
15 aprile 2025
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Quello che dice la Lega, ma non come lo dice la Lega: perché la metà basta e avanza. È questo in soldoni il senso del controprogetto che il Centro ha presentato oggi all'iniziativa popolare di via Monte Boglia che chiede di alzare le deduzioni dei premi di cassa malati a 18mila franchi per le coppie e 9mila franchi per le persone singole. Costo? Attorno ai 100 milioni di franchi, tra Cantone e Comuni. Troppi, dice il Centro. Che però il concetto di agire sulla leva fiscale lo approva, anche se con altri importi.

Ed eccoci qua, al capogruppo in Gran Consiglio Maurizio Agustoni – a grancassa sapientemente avviata dalla convocazione misteriosa a tema "casse malati", con la suspense che ormai accompagna una conferenza stampa del Centro più dei finali di stagione di ‘Game of thrones’ – a snocciolare le cifre di questo controprogetto. Partendo dalla situazione attuale: «Oggi le deduzioni sono di 5'500 franchi l'anno per le persone singole e 10'900 franchi per le coppie», ma quanto proposto dalla Lega va un po’ oltre. Un po’ molto. Nel senso che «noi seguiamo la logica della Lega, di dedurre integralmente i premi di cassa malati. Ma dal nostro punto di vista – e siamo al punto – le cifre indicate nella loro iniziativa non sono corrispondenti a un premio di cassa malati che una persona o una coppia è costretta a pagare in Ticino». Infatti, «il premio base con franchigia a 300 franchi in media è tra i 530 e i 580 franchi». Il calcolo è semplice: «Si va dai 6'400 franchi ai 7mila l'anno. Ci sta non pagare le imposte su quello che uno paga, ma in questo margine per le deduzioni entrano anche elementi come gli interessi da risparmio, come ad esempio sui propri conti bancari. E con una deduzione così alta come proposto dalla Lega a beneficiarne sarebbero i grandissimi patrimoni, già facilitati dalla recente riforma fiscale».

‘Con la cifra della Lega, anche deduzioni degli interessi per i più ricchi’

Per questo, rincara Agustoni, «l'iniziativa della Lega riserverebbe una cifra importante per deduzioni a favore solo di persone molto benestanti, a eccedenza di quanto si deduce per i premi di cassa malati. E riteniamo che introdurre una deduzione così ampia, oltre ad avere un impatto significativo su casse cantonali e comunali, porti un problema di equità fiscale e il ceto medio non ne approfitterebbe».

E quindi? E quindi ecco le cifre del Centro: «14mila franchi di deduzione per le coppie, 7mila franchi per i singoli. Con un aggravio di una cinquantina di milioni di franchi, 26 per il Cantone e 23 per i Comuni. Con un'ulteriore deduzione per le famiglie, 3mila franchi per i premi pagati per i figli a carico dai 18 ai 26 anni, che costerebbe 2,5 milioni al Cantone e 2 ai Comuni». Tra i 50 e i 52 milioni, la metà di quanto previsto dall'iniziativa leghista, «raggiungendo l'obiettivo dell'iniziativa di dedurre integralmente il premio di cassa malati ma costando molto meno, sfrondando le altre possibili deduzioni dei più benestanti». Marcia indietro, invece, per quanto riguarda l'altro possibile controprogetto, quello all'iniziativa del Ps che chiede di fissare il premio a massimo il 10% del reddito disponibile: «Fissandolo al 15% rimarrebbero fuori famiglie con figli e avrebbe un impatto quasi inesistente, non faremo controprogetto».

Dadò: ‘Controprogetto sostenibile che può essere condiviso da altre forze’

Rimanendo a quanto presentato oggi, il presidente Fiorenzo Dadò attacca: «Le iniziative di Ps e Lega insieme costerebbero 400 milioni l'anno, ed è impensabile approvarle così come presentate a meno di aumentare le imposte o tagliare molto la spesa. Per quanto ci riguarda siamo sensibili su questi temi, ma non è assolutamente nostra intenzione proporre o sostenere un aggravio fiscale, a maggior ragione in questo momento delicato». Il dardo parte, e ha pure la punta avvelenata: «Chi propone e sostiene iniziative lodevoli nell'intento, che potrebbero di principio essere da noi condivise, deve avere anche l'onestà di dire ai ticinesi dove si vanno a prendere i soldi». Anche se, aggiunge il cronista, è pratica diffusa ovunque ma anche nel suo partito: è la stessa critica mossa dal Plr al ‘poker’ di iniziative per la natalità, promosso dal Centro, e con costi totali per 200 milioni ma senza contropartita.

Tant'è, Dadò ne ha anche per il Consiglio di Stato e, di transenna, per il suo di consigliere di Stato: il direttore del Dss Raffaele De Rosa: «È perlomeno curioso che il governo non abbia sentito l'esigenza di opporre un controprogetto a queste iniziative ma abbia demandato al parlamento il compito di sbrogliare la matassa. Ora noi arriviamo con delle proposte che vanno in questo senso perché – insiste Dadò – è compito della politica e dei partiti dare risposte chiare e non contraddittorie per limitare il sentimento di insicurezza che si sta sempre più diffondendo in quel ceto medio ritenuto autosufficiente ma, nella realtà dei fatti, che fa sempre più fatica ad arrivare a fine mese». Quindi, ecco «un controprogetto equilibrato ed economicamente sostenibile che riteniamo possa essere condiviso da altre forze».

LE REAZIONI

Piccaluga attacca: ‘Che uregiattada...’

«Che uregiattada in Zona Cesarini...» commenta sarcastico il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga che, interpellato per una reazione, garantisce un rustico e ruspante secondo tempo dopo il “Giravolta Lambiel” dedicato all'iniziativa, sempre del Centro, per togliere il taglio di 10 milioni ai sussidi di cassa malati poi approvata dal Gran Consiglio. «Noi abbiamo un'iniziativa lì da anni, il nostro capogruppo ha scritto un rapporto a sostegno per andare in aula da mesi, e ora arriva il Centro come al solito a provare a metterci il cappello sopra? No, noi tiriamo dritti per la nostra strada che aiuta in maniera più completa tutti, e per noi è importante, per alleviare le difficoltà del ceto medio». Ma in commissione, quando approderà il controprogetto, ci sarà una mezza porta aperta almeno a discuterne? D'altronde si va nella loro direzione... «Ma sì che possiamo parlarne, ma noi abbiamo la nostra iniziativa e, ripeto, tiriamo dritti convinti».

Senza sapere che neanche due ore prima era stato lo stesso Dadò a dirlo, la deputata liberale radicale Cristina Maderni va a testa bassa dichiarandosi «stupita» per il fatto che «il Dipartimento responsabile del dossier sia del Centro, dal governo non sia arrivato un controprogetto ma dal partito di De Rosa sì». La proposta, continua Maderni, «andrà approfondita per valutarne l'impatto, a favore di chi andrà e anche però facendo attenzione a una cosa: se diminuiamo le imposte da un lato, e creiamo un buco dall'altro, l'aumento del moltiplicatore potrà portare più oneri che vantaggi». A ruota il capogruppo del Plr Matteo Quadranti col carico pesante: «Fanno un controprogetto all'iniziativa della Lega, da 50 milioni, e per quella dei socialisti? Sommiamo le iniziative per la natalità da 200 milioni? Dicano che vogliono far scattare il freno al disavanzo, aumentando le imposte a chi le paga e facendo nascere generazioni indebitate con lo Stato».

Resta solido e granitico il Ps, col suo copresidente Fabrizio Sirica ad affermare che «ne discuteremo in gruppo, ma saremo verosimilmente contrari perché questo controprogetto contiene l'errore di fondo dell'iniziativa della Lega pur costando la metà: a beneficiarne maggiormente, in proporzione, sarebbero le fasce di reddito più alte». Per Sirica, invece, «il problema è il ceto medio che non riceve sussidi ma ogni anno ha un aumento del 10% dei premi, e per questo riteniamo che l'unica soluzione a livello di finanziamento sia la nostra iniziativa che non è un costo per i cittadini perché questi 300 milioni sono già pagati. Si tratta solo di rendere il sistema più solidale facendo pagare di più i più abbienti». Tradotto. Come Piccaluga, anche Sirica tira dritto: «Siamo pronti ad andare al voto popolare a settembre con la nostra iniziativa».