Ticino

In Ticino vicini alle 50'000 somministrazioni, adesione al 65%

In arrivo importanti forniture di vaccini. Martine Bouvier Gallacchi: ' I vaccini sono sicuri, eventuali effetti collaterali sono lievi e limitati a 2-3 giorni'

(Ti-Press)
12 marzo 2021
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Le autorità cantonali hanno organizzato oggi un momento informativo per un aggiornamento sulla campagna di vaccinazione.

Relatori: Giovan Maria Zanini, Farmacista cantonale, Ryan Pedevilla, Capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione e Martine Bouvier Gallacchi, Capo del Servizio di promozione e di valutazione sanitaria dell'Ufficio del medico cantonale.

Adesione totale al 65%, 83% per gli over 80

La media delle vaccinazioni è di 1200 al giorno, nelle prossime ore si raggiungerà la cifra di 50'000 dosi di vaccino somministrate, circa 15 ogni 100'000 abitanti. Attualmente si sta vaccinando in parallelo la fascia over 80 per la seconda dose e la fascia over 75 per la prima dose. Circa le case anziani, negli ultimi 30 giorni non c'è stato nessun caso positivo e si può guardare con ottimismo, dichiara il farmacista cantonale precisando che anche chi ha "saltato" il suo turno rispetto la propria fascia di età può sempre chiedere di essere vaccinato. Giovan Maria Zanini: «Ci sono persone che non è stato possibile vaccinare durante i passaggi fatti finora, perchè magari avevano una malattia acuta che dava controindicazioni come anche persone che hanno cambiato idea: la differenza è che oggi over 80 e over 75 hanno la precedenza, quando si inizierà con altre categorie non sarà più così». Chi degli over 80 ha scelto di andare nei centri cantonali, ha già ricevuto la seconda dose, per chi ha scelto la vaccinazione di prossimità tale percentuale è del 60%, il 30% ha ricevuto la prima dose o la sta ricevendo in questi dosi, ma c'è purtroppo un 10% di persone che si erano annunciate e che finora non hanno ricevuto l'appuntamento e «sta pagando il prezzo dei ritardi delle forniture». Per gli over 80 il tasso di adesione alla vaccinazione è dell'83%, per gli over 75 per il centro di Giubiasco si sono annunciate circa 6'000 persone e quasi la metà di loro ha ricevuto la prima dose. A partire da lunedi ci si poteva annunciare nei comuni: i dati a ieri sera dicono che nei comuni si sono annunciati 5'624 cittadini che sono in attesa di ricevere un appuntamento. Sommando le cifre, il tasso attuale di adesione al vaccino è del 65%, «considerando che si è comunque partiti da una settimana è un risultato positivo» ha dichiarato Zanini.

Buone e cattive notizie

Perchè chi accede ai centri vaccinali viene vaccinato più in fretta piuttosto che nei comuni, e perchè si vaccinano persone di 75 anni e più che si sono annunciate da poco e non gli over 80 che aspettano l'appuntamento nei comuni da prima? La spiegazione è semplice, dichiara Zanini: «Usiamo due vaccini diversi, il vaccino di Pfizer nei centri cantonali arriva molto regolarmente nelle ultime settimane, non è il caso di Moderna che è usato per le vaccinazioni di prossimità. Il vaccino di Pfizer non può essere usato nei comuni per via delle modalità di conservazione, non è gestibile a livello di comuni e quindi non è possibile compensare la mancanza del vaccino Moderna usando quello di Pfizer. Questo è il motivo per cui le vaccinazioni nei centri cantonali procedono più velocemente. È sempre possibile togliersi dalla lista dei comuni e aderire a quella dei centri cantonali»

Circa le forniture, annuncia, Zanini, ci sono «buone e cattive notizie. La cattiva è che Moderna ha posticipato le forniture di due settimane, per cui la fornitura attesa per questa settimana arriverà la prossima settimana e quella successiva la domenica di Pasqua: la prima arriverà in Ticino alla sera del giorno di San Giuseppe, si sta organizzando il trasporto per avere il vaccino la domenica in modo che i comuni possano averlo il lunedi e iniziare a vaccinare dal martedi. Questo ritardo per i comuni è importante perchè non ci si potrà vaccinare a partire dal 15 come detto in precedenza ma a partire dal 23. Le buone notizie: entro il 31 marzo dovrebbe essere ricevuto tutto quello che era previsto per il primo trimestre, dunque si potrà recuperare il ritardo accumulato in precedenza. La seconda buona notizia è che nel mese di aprile riceveremo circa 20'000 dosi di vaccino Pfizer in più del previsto, che potranno essere utilizzate velocemente con la conseguenza che si potranno liberare un certo quantitativo supplementare o corrispondente di vaccino Moderna da dare sul territorio per finire la vaccinazione di prossimità. La terza buona notizia è che Moderna ha annunciato importanti forniture nel mese di aprile per cui siamo vicini a fare il cambio di passo che la gente si aspetta. Le conseguenze sono che in aprile avremo 160'000 dosi in totale a disposizione e da questo consegue la possibilità concreta di dare alle persone più a rischio almeno una dose entro la fine di aprile»

I prossimi passi

Il prossimo passo importante sarà l'apertura delle vaccinazioni ai malati cronici ad alto rischio, possibile nei centri cantonali, in una parte degli studi medici: anche i pazienti dovranno prepararsi. Il centro di Rivera, dichiara Ryan Pedevilla, «tornerà ora a essere centro di formazione dei militi della Protezione Civile e come centrale di contact tracing, sempre a Rivera c'è una parte gestionale circa la disponibilità e fornitura di vaccini. Ascona e Tesserete hanno chiuso come centri cantonali e saranno riutilizzati come centri di vaccinazioni di prossimità restando poi in stand by per gestire eventuali esuberi di vaccino». I centri cantonali saranno aperti dal 30 marzo dal martedi alla domenica. Attualmente nel centro di Giubiasco fino al 21 marzo non ci sono posti liberi.

Allo stato attuale riguardo le vaccinazioni di prossimità, si sono annunciati 12'311 over 80 e 5'624 over 75. Sono stati consegnati 9'930 vaccini, restano attualmente in attesa 8'005 persone di cui 2'381 over 80.

Come funziona il sistema di annuncio: tutte le persone che pensano di rientrare nella categoria di persone a rischio devono prendere contatto con il loro medico per capire se è effettivamente possono rientrare nella fascia di vaccinazioni. Se il medico non può vaccinare dovranno farsi rilasciare un certificato medico per farsi vaccinare nei centri cantonali, altrimenti dovranno annunciarsi e saranno chiamati in base alla disponibilità del medico e dei vaccini. Il certificato medico andrà scaricato e stampato dal sito del cantone e presentato al medico che lo firmerà: il certificato dovrà essere conservato, non inviato da nessuna parte, in modo che quando ci si presenta al centro di vaccinazione potrà essere presentato insieme al documento di identità. Senza questo certificato non si potrà essere vaccinati.

Chi sono le persone con malattie cronache ad alto rischio

Martine Bouvier Gallacchi: «le complicazioni più frequenti del Covid-19 sono polmoniti che possono condurre a insufficienza respiratoria, conseguenze anche sui reni o sul cuore con l'infarto del miocardio. Tutte le sovrainfezioni possono colpire le persone che non hanno un sistema immunitario ben funzionante. In base agli studi effettuati è possibile stabilire quali sono le patologie che fanno sì che una persona sia considerata ad alto rischio. 

Il primo criterio adottato per le vaccinazioni è stato quello dell'età: adesso si entra in una seconda fase in cui vengono prese in considerazioni le condizioni di salute a qualsiasi età, e diventa più complicato perchè si entra in un ambito medico in cui ci sono persone con malattie croniche che possono essere a basso rischio o rischio più elevato, ovvero persone che hanno una probabilità più alta di essere ricoverati o avere un decorso grave se infettati, ad esempio chi soffre di patologie gravi come malattie cardiovascolari, respiratorie o renali. Per persone ad alto rischio si intendono persone colpite nella loro vita quotidiana a causa della patologia, ad esempio chi non può camminare a dovere, o chi ha bisogno di un respiratore. Ci sono poi le situazioni in cui viene indebolita la risposta immunologica:ci sono persone che possono sembrare in buona salute ma hanno questo tipo di disturbo. Rientrano in questa categoria ad esempio i malati oncologici o chi segue in generale una terapia con effetti immunosoppressivi. Ci sono poi alti fattori di rischio come l'obesità con un indice di massa corporea elevata, oltre 35 kg per metro quadrato».

In generale, come riassume il Dss, rientrano nel concetto di “persone con malattie croniche ad alto rischio” tutte le persone con:

  • malattie cardiache gravi che limitano in maniera importante le attività quotidiane
  • pressione arteriosa alta resistente alla terapia o con complicazioni
  • malattie polmonari che riducono la capacità respiratoria in modo permanente
  • cirrosi epatica
  • malattie renali gravi
  • diabete con complicazioni
  • obesità con indice di massa corporea ≥ 35 Kg/m2
  • deficit significativi del sistema immunitario  

Reazioni al vaccino ritardate molto banali

Sulla sicurezza dei vaccini, Martine Bouvier Gallacchi ricorda che nella storia della vaccinazione è una delle prime volte in cui ci sono risultati precisi sui casi di effetti collaterali: questo vuol dire che i vaccini sono sotto alta sorveglianza data l'alta qualità di raccolta dati al riguardo. I dati sono confortanti: le notifiche confermano un profilo di effetti collaterali noto, la cosa importante è che ora si cerca di capire se si rilevano segnali particolari su una massa importante di persone vaccinate. «Al momento in Svizzera siamo molto tranquilli» ha dichiarato Bouvier Gallacchi.

«Le reazioni locali ritardate, ovvero arrossamenti e gonfiore una settimana dopo, non erano state finora così evidenti: erano già state descritte col vaccino Moderna e riscontrate in meno dell'1% delle persone vaccinate. Si tratta di reazioni temporanee legate al fatto che il nostro sistema immunitario non è mai stato in contatto con il coronavirus e con la proteina spike che è alla base della vaccinazione, e quindi la reazione è maggiore: tuttavia non è dannoso per la salute e scompare molto rapidamente, quindi si consiglia altamente di fare la seconda vaccinazione dato che non è detto che si verifichi lo stesso effetto, nel caso si consiglia di farlo sul braccio opposto, o mettere del ghiaccio o una crema antidolorifica. È impressionante ma molto banale»

Si può quindi essere rassicuranti: «Si, ci sono effetti collaterali, occorre saperlo per prepararsi, ma i sintomi in generale sono banali, leggeri o moderati e soprattutto brevi nel tempo, limitati a 2, massimo 3 giorni. Se si hanno sintomi più gravi, come una febbre molto alta, è bene chiedere consulto al medico»

 

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