Ticino

Caos giustizia: ‘È un brutto momento per le istituzioni’

Così il presidente della commissione parlamentare: 'Abbiamo risollecitato il Consiglio della magistratura a darci l'incarto sui pp preavvisati negativamente'

Luca Pagani Ti-Press
5 ottobre 2020
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«È sicuramente un brutto momento per le nostre istituzioni. Paradossalmente questa procedura di verifica o riverifica dei procuratori pubblici voleva tutelarle e rafforzarle. Il momento è davvero brutto, noi come commissione cerchiamo di ricostruire la fiducia nelle istituzioni». È questa l’amara sintesi di tutta la vicenda del rinnovo del Ministero pubblico del presidente della Commissione parlamentare Giustizia e diritti Luca Pagani (Ppd), raccolta da ‘laRegione’ appena finita la riunione odierna.

La prima riunione svoltasi dopo quanto emerso tra venerdì e sabato, vale a dire gli sms che il presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani ha mandato al procuratore generale Andrea Pagani, contenenti severi giudizi su alcuni procuratori pubblici e l’‘invito’ a trattare bene, nel caso lasciasse il Tpc, una sua collaboratrice: “Se no ricomincio a parlare male di voi”.

«Abbiamo deciso di sollecitare nuovamente al Consiglio della magistratura (Cm) la trasmissione dell’intero incarto riguardante i procuratori pubblici, e abbiamo deciso di chiedere al Cm anche copia della lettera di diniego agli atti» che lo stesso Cm ha inviato ai cinque pp di cui ha preavvisato negativamente la rielezione. «Inoltre, abbiamo confermato l’audizione dei cinque procuratori preavvisati negativamente che hanno chiesto di essere sentiti», spiega ancora Pagani. Incarti che sono già stati chiesti una volta, e ora l’auspicio è di «ricevere tutto il materiale entro mercoledì». Di più non dice. Nel senso che alle domande sulla tematizzazione o meno nella riunione commissionale dei messaggi tra Ermani e il pg Pagani il presidente della Giustizia e diritti risponde che «non ne abbiamo parlato». Così come non si è parlato, dichiara il presidente della commissione, dell’ipotesi di attivare l’alta vigilanza in materia giudiziaria, che la Legge sul Gran Consiglio assegna alla commissione da lui presieduta o di sentire in audizione il presidente del Tpc Ermani, il pg Pagani e il presidente del Consiglio della magistratura Werner Walser. Per il momento, concede, «fare chiarezza e il rinnovo delle cariche al Ministero pubblico sono due cose che vanno di pari passo. Sicuramente in questa vicenda serve chiarezza, poter arrivare a formulare una proposta, rispettivamente una decisione del Gran Consiglio nei termini più brevi possibili comunque entro l’anno, è la priorità. Se poi ci sono altre questioni che reclamano il nostro intervento nell’ambito della vigilanza lo valuteremo ulteriormente». E conclude: «Noi cerchiamo di fare il lavoro nel modo più serio possibile, cerchiamo di rispettare i diritti delle persone coinvolte e vogliamo arrivare a formulare una proposta con cognizione di causa».

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