Ticino

Caso permessi, l'Mps scrive al procuratore generale

Angelica Lepori, Simona Arigoni e Matteo Pronzini invitano Andrea Pagani a verificare ‘se vi sono gli estremi per un’infrazione al codice penale’

Per il gruppo Mps-Pop-Indipendenti il Cantone ha ‘agito nell'illegalità’ (Ti-Press)
4 ottobre 2020
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Il procuratore generale (pg) Andrea Pagani è invitato “a voler verificare se vi sono gli estremi per un'infrazione penale”. Il gruppo Mps-Pop-Indipendenti ha infatti inviato al pg un esposto – come già annunciato da Matteo Pronzini durante la scorsa seduta di Gran Consiglio – in relazione alla vicenda sui permessi per stranieri, di cui aveva riferito la trasmissione ‘Falò‘ (Rsi) lo scorso 3 settembre. Permessi che secondo il gruppo parlamentare vengono gestiti “in maniera illegale” dall'Ufficio della migrazione. Da parte sua Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni, ha sempre sostenuto che nessuna decisione è stata presa illegalmente. 

“Vittime di questa modalità di agire centinaia di persone che si vedono negare o revocare, senza nessuna base legale, il proprio permesso”, si legge nella lettera. “Una situazione che ha portato ad un aumento importante dei ricorsi (290 nel 2012, 557 nel 2019) e, soprattutto, di quelli accolti in seconda istanza”. Inoltre, stando al gruppo Mps-Pop-Indipendenti, Gobbi, commentando il servizio di Falò, “dopo aver minimizzato numeri e situazione, ha affermato che adeguerà la prassi alla giurisprudenza (ammettendo quindi di aver agito nell’illegalità) anche se questo gli fa ‘ribollire le busecca’ e, non contento, ha dichiarato che la legge sul rilascio dei permessi non gli piace e che quindi la applica nel modo più restrittivo possibile (leggi illegale)”. Il direttore del Di ha anche rilevato che “il Consiglio di Stato in sede di ricorso in prima istanza ha sempre tutelato le decisioni dell’Ufficio della migrazione per una chiara scelta politica”, aggiungendo che “ne abbiamo discusso e le prassi si sono allineate alla giurisprudenza andando contro alla scelta politica proprio perché nemmeno al Consiglio di Stato piace perdere contro il Tram“.

Per il gruppo Mps-Pop-Indipendenti “queste affermazioni portano a credere che il Consiglio di Stato condivida e sostenga una modalità di agire illegale e contraria alla giurisprudenza come scelta politica collegiale”. Di conseguenza e visto che la legge “ci obbliga, in qualità di membri del Gran Consiglio, a segnalare al Ministero Pubblico possibili reati di azione pubblica”, Angelica Lepori, Simona Arigoni e Matteo Pronzini hanno inviato un esposto al pg, invitandolo a verificare “se vi sono gli estremi per un’infrazione al codice penale”.

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