Ticino

Sirica (Ps): 'Su minorenni e psichiatria Ticino inadeguato'

Interrogazione del copresidente socialista sulla 'presa a carico dei giovani più fragili, molti dei quali collocati anche in strutture nel nord Italia'

Ti-Press
3 settembre 2020
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“Nella presa a carico di minorenni che a livello psicologico e sociale sono più fragili e in difficoltà il Ticino è un cantone assolutamente inadeguato”. Lo sostiene il copresidente del Partito socialista Fabrizio Sirica in un’interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato, nella quale “chiediamo di dare risposte chiare e prospettive credibili a questo problema”. Sirica, si legge nel testo, fa riferimento “soprattutto al collocamento di ragazze e ragazzi minorenni presso cliniche psichiatriche o in strutture fuori dal territorio cantonale”. Questo avviene, sostiene, perché “nonostante l’ottimo lavoro di medici e infermieri, così come di tutti i professionisti delle reti sociali di questi utenti, le cliniche non sono i luoghi adeguati per accogliere l’utenza minorenne, che dovrebbe invece essere ospitata in un luogo idoneo e con competenze professionali specifiche”.

E per il deputato socialista “purtroppo un tale servizio per i giovani sotto la maggiore età in Ticino non esiste”. Un problema, questo, che “è noto da anni e a parer nostro si sta aggravando”. Nonostante “vengano prospettati interventi e creazione di progetti, non si sa quando potremo finalmente dare risposte a queste persone” sostiene Sirica. Che manifesta tutta la sua preoccupazione per “una situazione che continua a peggiorare, il sistema sta palesando tutti i propri limiti e la propria inadeguatezza: vi è un urgente e grave lacuna da colmare nella socialità ticinese”.

La situazione “grave” viene spiegata con il fatto che “oltre a ricoveri di minorenni in Clinica psichiatrica cantonale (Cpc), ci sono casi di collocamento di minori in reparti chiusi di cliniche private”. Alcuni di questi giovani, scrive Sirica, “sono ‘parcheggiati’ (perdonate il termine provocatorio, ma tristemente reale) da mesi e mesi in Cpc, non per colpa dei professionisti ma a causa dell’assenza di alternative”. E qui si torna ai rilievi mossi in entrata, poiché “questi ragazzi si trovano senza nessuna prospettiva di collocamento e progettualità, a causa di strutture indisposte (per complessità delle situazioni e per competenze in équipe) ad accoglierli”.

In Ticino, è la denuncia di Sirica, “vi è la presenza di una sola comunità terapeutica che offre soltanto una decina di posti. Il risultato è che molti minorenni ticinesi devono venir collocati in strutture del nord Italia, una situazione che comporta un brusco distacco dal territorio con evidenti ripercussioni anche nelle relazioni interpersonali, oltreché un aggravio di spesa per le casse cantonali”.

Le domande al governo

Dopo aver tracciato un bilancio della situazione che per il Partito socialista è tutto tranne che soddisfacente, Sirica pone cinque domande al Consiglio di Stato. La prima è di definire “quanti sono i minorenni che negli ultimi cinque anni sono stati ricoverati in una struttura psichiatrica, specificando anno per anno il numero di collocamenti e durata degli stessi”. A seguire, al governo viene domandato “quanti sono i minorenni che negli ultimi dieci anni sono stati collocati in una struttura fuori dal Cantone Ticino” e “per quale motivo non si è potuto prendere adeguatamente a carico in Ticino questi minori”. Infine, Sirica chiede “come giudica il Consiglio di Stato l’attuale situazione, quali considerazioni ritiene di dover formulare alla luce dei dati forniti in risposta alle prime due domande”. Infine, volgendo lo sguardo al futuro, “se il Consiglio di Stato ritiene che l’attuale sistema di presa a carico e di messa in protezione dei minorenni sia sufficiente, per numeri e per offerta di prestazioni. E, se ve ne sono, quali progetti sono in cantiere, di che tipo e con quali tempistiche di realizzazione”.

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