Ticino

Medici formati in Svizzera cercansi, interrogazione

Numerus clausus negli atenei elvetici e dipendenza dall'estero, sfilza di domande del democentrista Marco Chiesa al Consiglio federale

11 giugno 2020
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Quali università in Svizzera hanno introdotto il numerus clausus? La sua abolizione in questi atenei comporterebbe automaticamente un aumento del personale medico formato in Svizzera e risponderebbe alla penuria di medici nel nostro Paese? Sono alcune delle domande che il consigliere agli Stati ticinese Marco Chiesa (Udc) pone al Consiglio federale con un'interrogazione depositata oggi. "Il numerus clausus, in vigore in alcune università di medicina svizzere, crea giustamente dibattito - annota il parlamentare -.  Il desiderio di formare un maggior numero di professionisti indigeni in questo ambito è trasversalmente condiviso e le opportune risposte alle necessità future della nostra popolazione, che sta inesorabilmente invecchiando, sembrano non essere sufficientemente garantite". Per colmare "queste lacune", prosegue Chiesa, la Svizzera "fa dunque già oggi capo a molti professionisti provenienti dall’estero, formati con altri sistemi di quelli svizzeri, e in molti si chiedono se non sia possibile diminuire questa dipendenza a beneficio del nostro Paese e di quelli di provenienza" dei citati professionisti: "Si pone in effetti, a questo proposito, anche il problema etico di 'importare' medici che hanno conseguito il loro diploma grazie agli investimenti formativi di altre nazioni"

Da qui una serie di quesiti al governo. In Svizzera, chiede il consigliere agli Stati democentrista, "quale autorità può decidere l’abolizione del numerus clausus nelle facoltà di medicina che lo applicano? A quanto ammonta il fabbisogno futuro di personale medico in Svizzera nei prossimi anni e decenni e quanti professionisti saremo in grado di formare nelle nostre università di medicina? Se si riscontrasse un deficit, quali strategie potrebbero e dovrebbero essere implementate per colmare le eventuali lacune?". Inoltre: "Quali programmi di promozione per la formazione di nuovi medici sono già stati messi in atto? Quanto è stato investito, e chi ha finanziato, tali programmi? Qual è l’evoluzione dei diplomati in medicina in Svizzera e dei posti di formazione? Come è garantita la qualità delle formazioni dei professionisti provenienti dall’estero? Vi è molta differenza tra i programmi di formazione in medicina in università straniere e quelli nelle università svizzere? I criteri di qualità per fregiarsi di un titolo specialistico nel nostro Paese sono i medesimi tra i medici svizzeri e i medici formati all‘estero?". Chiesa chiede poi se ci siano delle specializzazioni cliniche "che oggi sono più sguarnite di altre e quali sono le prospettive future in termini di personale formato delle differenti specializzazioni mediche?". I medici di famiglia, scrive il parlamentare, "rivestono un ruolo fondamentale nel sistema sanitario svizzero": i professionisti provenienti dall‘estero "hanno conseguito la stessa esperienza e formazione di quelli con diploma svizzero?". Il loro numero "è attualmente sufficiente e in prospettiva sarà possibile formare persone con questo profilo per rispondere alle esigenze crescenti della nostra popolazione?"

 

 

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