Ticino

Gli affitti commerciali ora pesano di più

L'Associazione inquilini lancia un appello alle autorità federali affinché si venga incontro ai piccoli negozi e agli indipendenti

(Ti-Press)
10 aprile 2020
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Gli inquilini dei locali commerciali sono molto colpiti dalla crisi derivante dalla pandemia di coronavirus. Molte attività sono chiuse dallo scorso 16 marzo a seguito dell'Ordinanza 2 Covid-19. Uno studio della società Wüest Partner commissionato da Svit Svizzera quantifica in 430 milioni di franchi al mese l'ammontare delle pigioni per gli spazi locativi direttamente colpiti dallo stop, di cui 220 milioni attribuibili al commercio al dettaglio. Ci sono quindi due 'perdenti' in questo contesto: i commercianti che devono affrontare il problema dei costi di affitto anche in assenza di fatturato e i proprietari (casse pensioni, assicurazioni e privati) che devono comunque generare un reddito continuo per la gestione e l'ammortamento degli immobili e rendite pensionistiche. Gli appelli alle autorità federali si sprecano, ma fino a oggi manca una risposta puntuale. Il presidente dell'Associazione svizzera degli inquilini - Sezione Svizzera italiana, Adriano Venuti, ha scritto al consigliere nazionale Fabio Regazzi, membro della Commissione economia e tributi (si riunirà martedì 14 aprile, ndr) chiedendo di adoperarsi affinché il Consiglio Federale intervenga con forza per la ricerca di una soluzione «che permetta alle molte piccole e medie realtà economiche, spesso caratterizzate da una conduzione famigliare, di continuare a esistere anche dopo che avremo superato questo grave momento».