Ticino

Il coronavirus stende gli eventi: perdite a cinque zeri

EventMore ed Emme critiche con il Consiglio di Stato: ‘Non è stato valutato a sufficienza il rischio economico per le aziende’

Ti-Press

«Abbiamo già cancellato una ventina di eventi, per un totale di mezzo milione di franchi», fa sapere il direttore di Event­More Antonio Silvestro. «Data la situazione, l’industria delle manifestazioni – osserva – può entrare in crisi, soprattutto perché non si ha idea della durata di queste misure». In seguito alla decisione del Consiglio di Stato di limitare la presenza di eventi a mille persone, molte organizzazioni sono rimaste con l’amaro in bocca. «Come azienda di eventi non è sicuramente un momento facile, come del resto per tutte le imprese in questo periodo», aggiunge Silvestro.

Lo stesso scenario si sta verificando per la Emme, che si occupa di tecnologia per eventi: «Il 90 per cento dei lavori delle prossime settimane è stato annullato», dichiara il direttore Michele Alvarez. «Finora abbiamo stimato delle perdite di circa 300mila franchi. Per noi è un grosso colpo, dato che contiamo 42 dipendenti – evidenzia –. Stiamo allestendo la richiesta di indennità per lavoro ridotto da sottoporre al Cantone». Una misura, spiega il Dipartimento finanze ed economia (Dfe) sul proprio sito, che comprende anche i casi in cui le perdite di lavoro sono dovute a provvedimenti ordinati dalle autorità.

Critiche al governo

Per quanto riguarda la gestione della situazione da parte del Consiglio di Stato, Alvarez è critico: «Non credo che sia stato considerato sufficientemente il fattore di perdite economiche per le aziende». Sulla stessa linea il direttore di EventMore: «Il nostro Cantone dovrebbe dare più informazioni in merito alla situazione per far capire quali siano i veri rischi. L’impressione è quella di essere abbandonati». In relazione ai dipendenti precisa: «Gli imprenditori ticinesi sono delle persone serie e di buon senso. E quindi i collaboratori che non si sentono fisicamente bene sono invitati a non recarsi sul posto di lavoro».

Per Gc Events invece la situazione rimane stabile: «Le nostre attività sono state ferme per il periodo di Carnevale, dunque per il momento non ne siamo stati direttamente toccati. La nostra offerta di spettacoli solitamente non conta più di mille posti. Sarebbe più problematico nel periodo estivo, durante il quale organizziamo eventi più grandi», dice il titolare Gabriele Censi. «Noi lavoriamo molto con artisti italiani, ma siamo d’accordo con i vari management di monitorare la situazione giorno per giorno. Come tutti, siamo in balia degli eventi ma rimaniamo positivi. Ho potuto osservare – prosegue Censi – che le persone capiscono che vi è un problema di salute pubblica, ma allo stesso tempo desiderano divertirsi e continuare la vita in maniera normale. Questo con le giuste precauzioni». Gc Events sta temporeggiando per annunciare i nuovi spettacoli: «Probabilmente non è il periodo migliore per proporre gli eventi, dato che è stato fatto molto allarmismo».

Anche i rivenditori di biglietti online sono colpiti. Ticketcorner ha dedicato una pagina sul proprio sito web al coronavirus con la lista degli incontri sportivi, dei concerti e degli spettacoli rinviati, annullati o che verranno svolti a porte chiuse. “Se l’evento non può essere organizzato per il momento, i biglietti rimarranno validi per un’eventuale data di rinvio”, si legge sul sito online: “L’organizzatore decide la cancellazione definitiva e il rimborso”.

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