Ticino

Salario minimo, i 20 franchi non sono più un tabù per il Plr

In seno alla commissione parlamentare della Gestione si profila un’intesa. L’aumento solo dopo un periodo di valutazione triennale e l’ok del Gran Consiglio

Il capogruppo Plr Alex Farinelli (Ti-Press)
16 ottobre 2019
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Convergere inizialmente su una forchetta tra 19 e 19,50 franchi all’ora per un periodo di tre anni e poi – dopo aver analizzato gli effetti su determinati settori economici – aumentare questa soglia tendendo a un salario minimo orario tra 19,50 e 20 franchi. È questa la proposta, se otterrà il consenso della maggioranza della commissione parlamentare della Gestione, che troverebbe d’accordo anche il gruppo Plr. «Sarà però il Gran Consiglio a doversi esprimere sull’aumento e solo dopo aver effettuato uno studio durante il terzo anno di attuazione», spiega Alex Farinelli, alla testa dei deputati liberali radicali. L’introduzione del salario minimo – anche in caso di approvazione entro la fine dell’anno e dopo i tempi tecnici per referendum e ricorsi – è al più presto per il 2021. Si tenderebbe a 20 franchi nel 2024, quindi.

«Come Lega – afferma Michele Guerra – abbiamo sempre sostenuto l’idea di rimanere sui 20 franchi, tutelando però anche le aziende locali. Penso che nelle prossime settimane si arriverà a una soluzione condivisa, ad esempio scaglionando in tappe l’entrata in vigore e prevedendo – a tutela dell’economia – anche una valutazione intermedia dell’impatto del salario minimo sulle aziende dopo un certo lasso di tempo dall’introduzione dello stesso». C’è chi sostiene che il salario minimo sia una sorta di regalo ai frontalieri... «Oggi i frontalieri possono continuare liberamente a offrirsi a stipendi più bassi rispetto a quelli accettabili da parte dei residenti, causando trend sostitutivo e dumping: l’entrata in vigore di un salario minimo, regolatore, impedirà questo e quindi in parte anche la corsa ad assumere chi si offre a meno», sottolinea Guerra. È dunque la volta buona? «Secondo me sì, perché le posizioni sono ora decisamente vicine – osserva il capogruppo del Ppd Maurizio Agustoni –. Credo che con un piccolo sforzo, da una parte e dall’altra, si riuscirà in tempi ragionevolmente brevi ad accordarsi sull’obiettivo dei 20 franchi all’ora, chiaramente verificando nel lasso di tempo che ci siamo dati che effettivamente il salario minimo risponda ai due obiettivi dell’iniziativa popolare lanciata a suo tempo dai Verdi: evitare l’effetto sostituzione e combattere il dumping salariale».

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