Ticino

Un ragno mortale tra le banane e un coccodrillo nella vasca

I ritrovamenti più strani di animali esotici in Ticino. Emanuele Besomi (Società protezione animali Bellinzona): 'Casi non frequenti, ma in crescita'

Cucù (Foto Keystone)
19 luglio 2019
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Per il presidente della Società protezione animali Bellinzona (Spab), Emanuele Besomi, non è insolito ricevere segnalazioni del ritrovamento o della scomparsa di animali esotici: «I casi non sono frequenti, ma sempre più spesso, purtroppo, veniamo contattati per ragioni di questo genere», sottolinea a ‘laRegione’.

La maggiore mobilità delle persone e la facilità con la quale su internet si possano trovare praticamente ogni tipo di animali, fa sì che anche in Ticino si avvistino serpenti, ragni, uccelli o mammiferi che non appartengono in verità alla nostra fauna. «Già circa 40 anni fa era stato trovato a Bellinzona un piccolo coccodrillo in una vasca da bagno», rileva Besomi. «I proprietari detenevano anche dei crotali (serpenti a sonagli velenosi) in un solaio. Quaranta anni fa però questi eventi erano piuttosto limitati».

Negli ultimi anni la Spab ha così recuperato animali di ogni genere: «Abbiamo trovato un’iguana adulta che si era arrampicata su una vigna a Dino; un procione a Lugano; un pitone che nel 2004 era scappato dal gabinetto a Serocca d’Agno [lo stesso serpente che due anni fa, a Bellinzona, è fuggito dal terrario, ma è stato poi ritrovato in casa, ndr]. Ci sono anche uccelli rapaci che vengono importati illegalmente: un gufo virginiano lo abbiamo trovato a Mendrisio».

Capita però anche che questi animali ‘decidano’ autonomamente di farsi un viaggetto: «Abbiamo anche avuto un caso di un presunto ragno delle banane (che è mortale) – prosegue Besomi –, importato involontariamente con questi frutti da un grande magazzino. Ci hanno segnalato il ritrovamento e nemmeno noi sapevamo esattamente come gestirlo, visto che non siamo abituati ad avere a che fare con queste specie. In questo caso avevamo consigliato di mettere la cassa con le banane nella cella frigorifera, così da paralizzare l’animale».

Alcuni animali esotici sono infatti «relativamente facili da gestire», come pappagalli o tartarughe. Altri, come serpenti o ragni velenosi «generano sia timore nella popolazione (che non li conosce), sia preoccupazione per noi che andiamo a recuperarli», precisa Besomi. Il problema è che «non abbiamo né gli strumenti, né le competenze» per gestire casi simili. «Inoltre, non abbiamo nemmeno strutture idonee per detenere questi animali».

Resta il fatto che l’identificazione dell’animale è fondamentale, per sapere come gestirlo. «Recentemente ci è stata segnalata una marmotta nel Mendrisiotto. Animale che di solito vive in zone più alte. In realtà si trattava di un cane delle praterie, che è molto simile. Non sono per forza pericolosi, ma una volta catturati bisogna poi capire cosa fare di questi animali», conclude Besomi.

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