Ticino

'Inammissibile attaccare Bertoli per l'handicap visivo'

Così Igor Righini (Ps) commentando la lettera di Sergio Morisoli pubblicata dal Cdt. Replica di Bertoli su Facebook: ‘Non vedo, ma non straparlo’

Igor Righini (Ps) - Ti-Press
6 marzo 2019
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"L’attacco di Sergio Morisoli a Manuele Bertoli sul suo handicap visivo è inammissibile e fa scadere il dibattito elettorale a un livello che non può essere accettato". L'incipit del comunicato stampa firmato Igor Righini riassume la posizione del Partito socialista in merito alla lettera di Sergio Morisoli, candidato dell'Udc al Gran Consiglio, pubblicata sull'edizione odierna del Cdt.

 

"Purtroppo, il suo handicap non gli ha permesso di dubitare e bloccare i suoi tecnocrati, ideologici sia politici che scientisti. Si è fidato delle spiegazioni tecniche orali degli specialisti (...) non ha potuto vedere gli sguardi delle assemblee dei docenti, non ha potuto leggere l'umore negli occhi dei direttori, non ha potuto interpretare il linguaggio non verbale di noi commissari" (Sergio Morisoli, candidato Udc al Gran Consiglio)

 

"Quello di Morisoli" - si legge nel comunicato del Ps – è un modo di fare discriminatorio, rappresentativo di chi mira a escludere le persone con un handicap in seno alla società". Il Ps lo ritiene "un pessimo messaggio alla popolazione, quando invece occorre un maggiore sforzo per abbattere le barriere che ostacolano la totale integrazione sociale delle persone con un handicap". Il Partito Socialista giudica "inammissibile l’attacco di Sergio Morisoli a Manuele Bertoli", per il "mettere in dubbio le capacità del nostro Consigliere di Stato attaccandolo sul suo handicap visivo", attacco ritenuto "ingiustificabile" per quanto i toni di una campagna elettorale possano salire.

'Un modo di fare discriminatorio'

"Il dibattito - prosegue Righini – deve restare sul piano politico, in cui ci si può scontrare su contenuti e temi, non scadere al deplorevole livello di volere squalificare l’avversario politico attaccandolo sulla persona, sul suo fisico o prendendo il pretesto di un suo handicap sensoriale come ha fatto Sergio Morisoli". E ancora: "Questo genere di offesa è rappresentativo di un modo di fare discriminatorio, che mira a sminuire le persone con handicap o deficit sensoriali, imponendo a tutti i costi la legge della presunta 'normalità'. Una maniera di agire che ignora come le persone sappiano far valere capacità, competenze e intelligenze ben oltre un handicap o una diversità. Questo grazie anche al progresso tecnologico e ai mezzi ausiliari attualmente disponibili".

Il Ps ritiene che quello di Sergio Morisoli sia anche "un pessimo messaggio alla popolazione dal punto di vista dell’inclusione delle persone con handicap", suggerendo di potenziare la sensibilizzazione "con un maggiore impegno collettivo per abbattere tutte le barriere – anche mentali – che ne ostacolano una totale integrazione sociale".

La replica di Bertoli su Facebook: ‘Non vedo, ma non straparlo’

"Non sono ferito da questa grossolanità, che mi ha fatto solo ridere", replica a Morisoli il direttore del Decs Manuele Bertoli sul suo profilo Facebook. "Sono invece indignato per il modo con cui lei ha trattato le molte persone che hanno avuto in me un interlocutore negli ultimi anni (docenti, direttori, commissari, genitori, funzionari, politici, ...). Tutti classificati da lei come doppiogiochisti o individui non in grado di farsi capire perché incapaci di esprimere debitamente e compiutamente il proprio pensiero in un linguaggio a me comprensibile, oralmente o per iscritto. Loro non meritano di essere trattati così, non meritano questa insolenza gratuita, anche quelli che hanno opinioni diverse dalle mie e che, le assicuro, hanno sempre trovato il modo di dirmelo".

"Non so in quale squallido mondo viva lei" riprende Bertoli, "ma io sono sempre partito dal presupposto che le persone con cui ho a che fare, con alcune rare eccezioni ben riconoscibili, siano perfettamente in grado di esprimersi in maniera chiara e intelligibile, comunicandomi liberamente e compiutamente il proprio pensiero, senza dover necessariamente far capo a sguardi, smorfie o gesti per esprimere il contrario di quello che dicono o scrivono. E finora non me ne sono mai pentito".