Il governo rivede il tetto massimo del contributo pubblico. Lo porta a 18mila franchi. E accoglie in parte l'iniziativa del Ps
Assegni più generosi per gli studenti. Il Consiglio di Stato fa sapere di aver accolto, su proposta del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, in parte la proposta contenuta nell’iniziativa parlamentare elaborata di Daniela Pugno Ghirlanda e cofirmatari per il gruppo Ps, presentata lo scorso 7 maggio, che chiede di modificare la Legge sugli aiuti allo studio del 2015 per garantire borse di studio più eque. In sostanza, il tetto massimo del contributo pubblico aumenta così dagli attuali 16mila a 18mila franchi annui; l’iniziativa propone 20mila franchi.
Sino all’anno scolastico 2014/2015 il sistema degli aiuti allo studio era retto da un regolamento del Consiglio di Stato e dal 2015 dalla nuova Legge sugli aiuti allo studio. Con l’adesione del Canton Ticino all’accordo intercantonale sull’armonizzazione dei criteri per la concessione di questi specifici contributi, ricorda il Cantone, il regolamento era stato modificato con l’anno scolastico 2012/2013 rivedendo i criteri di calcolo degli aiuti, segnatamente passando dal sistema del reddito imponibile fiscalmente a quello del reddito disponibile, e adottando il minimo consentito dall’accordo quanto al contributo massimo (16mila franchi).
“Il sistema di erogazione degli aiuti in vigore risulta essere più mirato rispetto a quello precedente e l’innalzamento del tetto massimo va a favore degli studenti provenienti da famiglie effettivamente meno favorite”, si spiega in una nota. Secondo una stima prudenziale, il costo della modifica sopraccitata ammonta a 464mila franchi.