Ticino

Salmone, pâté e terrine venduti in Ticino a prova di batterio

Il Laboratorio cantonale ha testato 26 campioni. La regione è più soggetta alla listeriosi

Ti-Press
19 gennaio 2018
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I batteri non hanno guastato le feste ai ticinesi. Almeno quelli capaci di causare listeriosi, gastroenteriti e intossicazioni. Lo fa sapere il Laboratorio cantonale, che ha testato la qualità microbiologica di alcuni prodotti tipici del periodo: salmone, pâté e terrine venduti in Ticino. Sono prodotti pronti al consumo che, grazie alle loro caratteristiche chimico-fisiche, costituiscono un terreno favorevole alla crescita di Listeria monocytogenes, un batterio in grado di causare la listeriosi, una tossinfezione alimentare pericolosa soprattutto per gli anziani, le donne in gravidanza e le persone immunodepresse. Una malattia che in Ticino ha un’incidenza superiore alla media svizzera, annota il Laboratorio nel comunicato riferendosi ai dati statistici dell’Ufficio federale della salute pubblica.

Nell’ambito della campagna svolta sotto Natale i 14 campioni di paté o terrine, e i 12 campioni di salmone (affumicato e non) “sono risultati conformi alla legislazione vigente”. Non sono dunque stati trovati valori anomali dei vari germi, indicatori il più delle volte di una scarsa igiene nel trattare gli alimenti. Determinante risulta essere anche la temperatura, che deve essere sempre sotto controllo anche durante la distribuzione e la conservazione dei prodotti, sia alla vendita sia a casa. “Una troppa lunga durata di conservazione e temperature di stoccaggio non idonee favoriscono la proliferazione batterica – mette in guardia il Laboratorio –: è pertanto importante conservare questi prodotti a temperature inferiori ai 4 gradi e consumarli il prima possibile”.

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