Il Municipio ha chiesto un incontro al Dipartimento del territorio e si è trovato un compromesso. ‘Non avremmo accettato ulteriori restrizioni’
La frana è scesa. E l’emergenza, lì in zona Al Sasso, è rientrata. Ma dopo quasi un mese di parziale isolamento la popolazione di Brusino Arsizio era ormai sull’orlo di una crisi di nervi. ‘Parafulmine’, suo malgrado, delle lamentele dei compaesani il sindaco Lucio Negri, il quale ha seguito passo dopo passo la situazione. «Certo – ci dice in tutta onestà – potevamo fare diversamente e forse pure meglio, ma abbiamo fatto il possibile». Tant’è che, giovedì, è stato lo stesso Municipio del Borgo lacustre a bussare al portone del Dipartimento del territorio e a chiedere un incontro al gruppo di responsabili dei servizi cantonali che dal 18 febbraio si trova al capezzale dell’area interessata dallo smottamento, lungo la strada che collega Brusino a Riva San Vitale e al resto del Mendrisiotto e del Ticino. Seduti al tavolo con Giovanni Simona, capo dell’Ufficio dei servizi di manutenzione stradale, Andrea Bosisio, alla testa del Centro di manutenzione di Mendrisio, e il geologo cantonale Andrea Pedrazzini, il sindaco ha portato le istanze e le urgenze del Comune e dei suoi abitanti. «Volevamo capire – ci conferma – quale orizzonte temporale ci aspettava prima di riaprire la strada al traffico di transito».
La pioggia battente caduta sulla regione nell’ultima settimana, causa dei ritardi di cantiere, iniziava a dilavare anche le speranze dei brusinesi. «In effetti, visto l’andamento meteorologico e il possibile rallentamento dei lavori nella zona della frana, volevamo avere delle rassicurazioni – ci spiega Lucio Negri –. Fin da subito, del resto, abbiamo messo in chiaro che il Municipio non era disposto ad accettare questa situazione per un’altra settimana, ma si aspettava maggiori aperture rispetto a quanto concesso sino a giovedì. Tutto questo pur comprendendo le esigenze tecniche, timori e prudenza. D’altra parte, però, abbiamo una popolazione che da quasi un mese deve fare i conti con diversi ostacoli logistici. Insomma, inizia a essere un po’ insostenibile. Soprattutto dopo aver intravisto la luce in fondo al tunnel».
Un punto di contatto, in ogni caso, lo si è trovato. A testimoniarlo l’estensione degli orari di apertura della strada – una realtà già da venerdì pomeriggio e che si consoliderà a partire da lunedì – sino a venerdì 21 marzo, quando, se le condizioni meteo saranno favorevoli, i lavori saranno conclusi e le restrizioni cadranno in via definitiva, pur consentendo per ora la circolazione solo su una corsia. Di fatto, annota il sindaco, «ci hanno ascoltato: l’incontro è stato chiarificatore e ha dato modo a entrambi di capire le esigenze rispettive. Ciò che ha portato a trovare un compromesso per permettere, da un lato, a tutti di operare in modo sereno e, dall’altro, di ampliare la viabilità e le possibilità di spostamento della popolazione locale». In buona sostanza, da lunedì si aprirà per i residenti e il servizio a domicilio dalle 13 alle 16.30, presenti degli addetti di cantiere – certo bisognerà prevedere un tempo di attesa, calcolato in un massimo di 15 minuti –, mentre dalle 16.30 alla mattina successiva il transito verrà regolato da semafori. La mattina dalle 8.30, per contro, e sino alle 13 il collegamento resterà chiuso per procedere con il cantiere in sicurezza.
Brusino Arsizio è comunque riuscito a tornare a una certa normalità? «Solo in parte – ci risponde il sindaco –. È chiaro, riaprire la strada la mattina e la sera ha semplificato la vita e ha aiutato a ritrovare una certa quotidianità. È altresì vero che mancano le piccole cose, come fissare l’appuntamento dal medico (io stesso ho rimandato una visita dall’oculista) o poter chiamare l’idraulico, comunque importanti nella quotidianità di un paese, soprattutto per le persone che non hanno la possibilità di muoversi più che liberamente». Anche perché passare dall’Italia comporta un viaggio di una quarantina di minuti. «Paradossalmente – ci confida – giovedì per recarmi all’incontro con i rappresentanti del Dt e raggiungere Brusino da Riva San Vitale, sono proprio dovuto passare su suolo italiano. E disagi simili sono gestibili per un paio di settimane: abbiamo sentito che la popolazione era in sofferenza. Ecco che prolungare le limitazioni non era più sostenibile e iniziava a essere poco giustificabile agli occhi di cittadini e cittadine».
A ritrovare, invece, il loro tran tran quotidiano sono stati gli alunni delle scuole: i trasporti scolastici funzionano, così come la consegna della posta. A proposito di mezzi di trasporto, l’esperienza con il battello come si è rivelata? «È stata positiva – ci illustra Lucio Negri –. Quello della navigazione e del trasporto pubblico rimane però un tema aperto. Avrebbe potuto essere interessante in questo frangente anche poter utilizzare la funivia Brusino-Serpiano – infrastruttura privata e a vocazione prettamente turistica, ndr –, certo se fosse riconosciuta come mezzo pubblico. Senza dimenticare che bisognerebbe altresì potenziare la rete su gomma che da Meride collega la Montagna e il piano – in realtà ridimensionata di recente, ndr –. Non dico che rivolverebbe i problemi, ma sarebbe un’ulteriore alternativa».
Nel frattempo, al Dipartimento del territorio sono fiduciosi: al primo raggio di sole, fa capire il sindaco, saranno sul cantiere. Gli sforzi adesso, ci spiega Andrea Pedrazzini, geologo cantonale, sono tutti concentrati sul materiale che si è staccato ma non è ancora sceso sino alla strada, rimanendo lungo il versante del pendio. «Raggiunto un compromesso con Comune e utenti – ribadisce –, cercheremo di finire il grosso dei lavori, così che dalla fine della settimana prossima si possa riaprire al traffico alternato. Volevamo già farlo questa settimana, ma il maltempo non ci ha permesso di intervenire come era nei programmi. Ci vorranno ancora 3 o 4 giorni di meteo favorevole per concludere il cantiere, con le dovute precauzioni. Poi saluteremo Brusino». Non senza aver realizzato gli ancoraggi per posare le protezioni paramassi, ma questo, precisa, non causerà impedimenti alla circolazione stradale. Guardando avanti, il pendio resterà stabile? «La zona continua a essere monitorata. Quando le reti saranno definitive la situazione sarà del tutto sotto controllo».