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A Breggia riflettori puntati su domande sanate e abusi edilizi

Il gruppo dei Verdi chiede conto di alcune pratiche legate a Scudellate e a una vasca idromassaggio, posata e poi rimossa, contestata anche dalla Stan

Al centro del contendere una vasca simile a questa
(Depositphotos)
13 febbraio 2025
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Domande di costruzione presentate in sanatoria. Interventi non passati inosservati e che interrogano una parte della politica e della comunità locale. Manufatti costruiti e poi rimossi. E il denominatore comune è il territorio della sponda sinistra della Valle di Muggio. Catalizzatore, negli ultimi anni, dell’attenzione turistica, non sempre è sacrificabile agli interessi del commercio. Non se l’attività, come a Breggia, si ritrova fuori zona edificabile o nel bel mezzo di un comprensorio agricolo. Infatti, lo stesso paesaggio che attrae promotori e investimenti – è il caso dell’iniziativa che riconduce all’Albergo diffuso del Monte Generoso –, facendo crescere le quotazioni turistiche, è legato a doppio filo anche a Leggi e vincoli pianificatori e di tutela. Basta poco, insomma, per scivolare in un abuso o una violazione. A volte è sufficiente piazzare una vasca idromassaggio.

Gli interrogativi dei Verdi

Di recente i Verdi del Comune hanno notato, in effetti, che la vasca in legno sistemata sul pendio antistante una struttura ricettiva – parte, appunto, dell’Albergo diffuso – non c’è più. Che ne è stato? La ‘scomparsa’ ha alimentato la curiosità del gruppo. Tanto da rivolgere proprio in questi giorni al Municipio, per voce della consigliera comunale Claudia Castelli Cavadini, una serie di quesiti legati ad altrettanti casi. L’infrastruttura, prima posata poi oggetto, a inizio 2023, di una domanda di costruzione a posteriori, era stata, d’altro canto, già al centro dell’interesse di vicini e della Stan, la Società ticinese per l’arte e la natura, che si erano opposti al progetto. Situato fuori zona edificabile e in area agricola, l’intervento non era sfuggito al dicastero Edilizia privata e Pianificazione del territorio e non aveva trovato l’assenso né delle autorità cantonali, né di quelle comunali.

Le ragioni del Cantone

Avviata la pratica, il primo a mettersi di traverso era stato il Dipartimento del territorio (Dt), autore di un preavviso negativo sufficiente a vincolare il Municipio, il quale, a sua volta, aveva poi bocciato la licenza edilizia. Diniego che, una volta cresciuto in giudicato, aveva aperto la strada ai provvedimenti del caso. A nulla era valso il ricorso dei titolari della struttura turistica al Consiglio di Stato. Governo che aveva fatto calare il ‘no’ definitivo.

Del resto, come chiarito a suo tempo dai Servizi generali del Dt, l’installazione della vasca non rientrava in nessuna delle deroghe previste in un territorio nelle vicinanze di Scudellate, villaggio censito nell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (Isos), inserito nel comprensorio dell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale Monte Generoso e iscritto nel Piano di utilizzazione cantonale (Puc) del Monte Generoso.

Questione di interessi ‘preponderanti’

Quanto basta, insomma, per far prevalere gli interessi della pianificazione territoriale su quelli soggettivi e privati (nello specifico commerciali). Non solo il manufatto non si giustificava dal profilo turistico, come osservato dalla Sezione dell’agricoltura, ma introduceva “un elemento antropico estraneo in un contesto paesaggistico di pregio”, come notato dall’Ufficio della natura e del paesaggio.

Per la Stan, poi, non ci si era trovati di fronte unicamente a un contrasto palese delle norme, ma a tutta una serie di violazioni. Effettuato un sopralluogo e documentato lo stato dell’arte con delle fotografie, l’associazione aveva contestato lo scopo turistico difeso dagli imprenditori. Si tratta, si era osservato nel documento indirizzato al Consiglio di Stato, di “un interesse manifestamente (se non sfacciatamente) privato e commerciale dei promotori, che collide evidentemente con l’interesse preponderante di tutelare un momento naturale Ifp e un paesaggio culturale Isos di simile valore”.

‘Serve un Pr più restrittivo’

In altre parole, per la Stan non si era in presenza di un “inserimento ordinato e armonioso nel paesaggio”, ma piuttosto di “uno sfregio”. Tanto da invocare la demolizione della vasca e perorare un ripristino del fondo rispettoso dei vincoli pianificatori. L’epilogo è sotto gli occhi di tutti. A cominciare dai Verdi, che già nel 2016, come ricordano nella loro interrogazione, avevano depositato una mozione per chiedere “l’inserimento nel nuovo Piano regolatore di Breggia di parametri edilizi vincolanti indicati nell’Isos”.

Due domanda posteriori e una recinzione

Nell’atto parlamentare, in effetti, il gruppo non si ferma alla vasca idromassaggio. Alla lente sono finite altre due domande di costruzione presentate a posteriori e una recinzione lunga 70 metri fissata, sempre a Scudellate, lungo la via che conduce al cimitero, sulla ringhiera comunale, in un punto panoramico.

Tornando alle richieste edilizie, la prima, consegnata al Comune circa un anno fa, rimanda a una cantina-deposito, situata sempre accanto alla struttura ricettiva; la seconda fa riferimento a due colonnine di ricarica per veicoli elettrici, sistemate a confine con la strada cantonale, il cui incarto è stato pubblicato (a posteriori) nell’estate del 2023. Le domande che Claudia Castelli Cavadini indirizza al Municipio sono le stesse: le domande di costruzione sono state accettate? E in caso negativo, cosa è stato fatto sinora e come intende procedere l’autorità comunale? La parola ora è all’Esecutivo.