Lo precisa l’Esecutivo di Mendrisio in risposta a un’interrogazione del Plr. Questa pratica ‘non è prassi nei cantieri pubblici’
Continua a suscitare discussioni il cantiere dello skatepark di Mendrisio. Anche questa volta, però, il Municipio cerca di “rassicurare” i firmatari dell’ultima interrogazione del Plr – primo firmatario Dario Engeler – nella quale venivano chieste delucidazioni riguardo all’asportazione di terreno dal cantiere del futuro skatepark e al suo recapito a un privato cittadino, il consigliere comunale Orio Bianchi.
La consegna della terra – spiega una comunicazione scritta del tecnico dell’impresa di costruzione attiva nel cantiere e riportata dall’Esecutivo nella risposta all'interrogazione – è avvenuta a inizio novembre: “Si è presentato in cantiere il padre del meccanico della nostra azienda, chiedendo se fosse possibile caricare una benna di terra vegetale, poiché necessitava di piantare delle piantine a casa». Il tecnico, assumendosi le responsabilità e chiedendo scusa dell’episodio, precisa che quanto accaduto “potrebbe essere interpretato come un caso in cui l’azienda si è fatta coinvolgere in un favore non conforme alle normali pratiche lavorative; tuttavia, è comprensibile che ci sia stata la volontà di mostrarsi cortesi”. Secondo l'Esecutivo, questa modo di agire, “non è prassi nei cantieri pubblici della città”. Per questo l'autorità comunale fa sapere di avere già comunicato all’impresa di costruzioni che non si assumerà “alcun onere relativo al carico di materiale terroso e che dalla fattura finale sarà dedotto un importo equo”.
Inoltre, con l’intento di calmare “l’effervescenza che avvolge questa realizzazione”, il Municipio precisa che “parte del volume di terra attualmente depositato in cantiere sarà riutilizzato per i riempimenti attorno ai manufatti interrati, il rimanente quantitativo sarà consegnato in discarica”.