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Zone edificabili, Novazzano ha fatto i compiti

Inviati i calcoli del Piano regolatore al Dipartimento del territorio. Atteso un riscontro entro fine giugno. Poi si lavorerà al Pac

Prima i numeri, poi la linea strategica
(Ti-Press)
25 maggio 2023
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Novazzano adesso conosce di preciso le dimensioni del suo Piano regolatore. Sa che è abbondante (e di quanto oltre l’asticella limite del 120 per cento) e ha delineato il suo scenario futuro. Tutte informazioni messe nero su bianco in un documento che è già stato imbucato all’indirizzo del Dipartimento del territorio (Dt). Ora, fatti i compiti, si resta in attesa di ricevere il responso, annunciato entro fine giugno. A quel punto il processo potrà entrare nella sua seconda fase, e potrà aprire anche a un confronto diretto fra autorità comunale e Cantone. Poi, dati alla mano, il Municipio affronterà di seguito l’allestimento del Pac, il Programma d’azione comunale per lo sviluppo insediativo centripeto di qualità. Non prima, però, solo a ‘bocce ferme’: su tempistica e ‘modus operandi’ il sindaco Sergio Bernasconi è stato chiaro.

Occhi puntati sulla pianificazione

Una volta ricevuto il parere della Sezione dello sviluppo territoriale sul calcolo del dimensionamento delle superfici edificabili, i Comuni avranno due anni per mettere a punto il Pac. Tempi troppo stretti? Per il sindaco saranno sufficienti per venire a capo di piani in equilibrio tra obblighi di legge, visioni del Comune e interessi privati. Sta di fatto che una parte della politica locale attende con interesse l’evolversi della situazione pianificatoria e spinge affinché l’esecutivo si doti di uno strumento di pianificazione in modo tempestivo ed efficace. Non a caso, di recente, il gruppo di Insieme Sinistra è tornato alla carica sul Pac, insieme alla Lega dei ticinesi, forti anche dell’esempio di Comuni, come Castel San Pietro, che hanno scelto, si corrobora in una interpellanza, di avviare “la riflessione sulle modalità di allestimento del Pac, prima ancora di avviare e completare la procedura di calcolo del dimensionamento delle zone edificabili”.

La strada è tracciata

Per Novazzano, però la strada è tracciata («anche se non piace a tutti»). «La nostra proposta, messa a punto con il pianificatore, è ora sul tavolo del Dipartimento del territorio – ribadisce Bernasconi, che la settimana scorsa ha informato il Consiglio comunale nei dettagli –. Ora dalle indicazioni ricevute, sappiamo che a livello cantonale non si uscirà con una decisione scritta. L’intenzione, una volta esaminato il documento di lavoro, è di prendere contatto e discuterne con il singolo Municipio, per vedere se le conclusioni sono condivise e quali margini di manovra ci sono». Tutto ciò con la consapevolezza che le misure a disposizione per rientrare nei parametri fissati dalla scheda R6 del Piano direttore cantonale sono il dezonamento da un lato e la riduzione degli indici dall’altra.

Certo l’operazione è di quelle delicate. «In ogni caso – annota il sindaco – si vanno a toccare dei terreni privati. Gli interpellanti hanno chiesto se i cittadini di Novazzano devono temere di veder svalutate le loro proprietà: è possibile». Ed è legittimo interrogarsi sugli effetti (e gli indennizzi) di questa operazione. Solo quando il quadro della scheda R6 sarà nitido, fa capire Bernasconi, si valuterà a chi assegnare il mandato del Pac e come coinvolgere i vari attori in campo (legislativo, popolazione ed esperti).

Nel frattempo, il Dipartimento ha fornito agli amministratori locali le prime coordinate per sapere come muoversi in un incontro con il Gruppo intercomunale dei Comuni della regione a Riva san Vitale. «In effetti, abbiamo ricevuto una prima informazione generale». Anche perché con l’elaborazione del Pac non ci si limiterà a ragionare sul territorio, ciascuno dentro i propri confini. «Quando affronteremo il dossier – spiega il sindaco –, un altro tema da tenere presente sarà quello del dialogo con i Comuni confinanti».

Equilibri delicati

Per gli autori dell’interpellanza esistono, comunque, dei punti fermi, come sottolinea il primo firmatario Vasco Medici. Ovvero l’attitudine con cui ci si confronterà con il Pac e soprattutto il modo con cui si intendono coinvolgere tanto il Consiglio comunale che la cittadinanza. D’altro canto, richiama ancora il consigliere di Insieme a Sinistra-I Verdi-Indipendenti, «è come quando si costruisce una casa, prima occorre progettarla poi si mettono in fila i mattoni. Lo stesso deve avvenire con il Pac. La sua elaborazione è la costruzione dell’edificio, ma la progettazione del Programma è qualcosa su cui il Municipio potrebbe adoperarsi fin da ora. Come dimostrato da Castel San Pietro è fattibile».

Un aspetto va però riconosciuto a Novazzano, concede ancora Medici: «È vero che il nostro Comune, comparato ad altri paesi dall’altra parte della valle del Mendrisiotto, ha costruito poco negli anni. E in generale, come Sinistra, siamo consapevoli che il tema sia molto complicato e sensibile. Siamo coscienti, infatti, che occorra trovare un giusto equilibrio tra interessi privati e pubblici. Non vogliamo un dezonamento a tappeto. Vogliamo – rilancia Medici – che venga rispettata la volontà federale e si passi da una pianificazione quantitativa a una qualitativa sull’utilizzo del territorio. E laddove c’è un compito così complicato per i Comuni bisogna che il Cantone dia un giusto e corretto aiuto ai Municipi e che il Comune permetta a tutti di comprendere la tematica, anche per evitare i conflitti; maturando una visione condivisa dei costi ma anche dei benefici».

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